">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Trayvon

Trayvon

(20 Luglio 2013) Enzo Apicella
Assolto il vigilante George Zimmerman che nel 2012 uccise il 17enne nero Trayvon Martin

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Storie di ordinaria repressione)

  • Senza Censura
    antimperialismo, repressione, controrivoluzione, lotta di classe, ristrutturazione, controllo

Contro la criminalizzazione della lotta di classe

(23 Giugno 2007)

Oggi a Padova è stata vietata, dalla questura e dalla giunta di centrosinistra, la manifestazione organizzata dal Centro Sociale Gramigna .

Il sindaco Zanonato sostiene che: «È inaccettabile la manifestazione annunciata dal Gramigna per sabato. Chi predica la violenza non riconosce le istituzioni, non rispetta le leggi e pretende la liberazione dei detenuti condannati o accusati di terrorismo è totalmente estraneo alla cultura democratica della nostra città e non può avere nessuna agibilità politica»

Questa esternazione del sindaco-sceriffo Zanonato è gravissima ed è indicativa della crisi della democrazia in questo regime bipolare. La libertà di esprimere le proprie opinioni politiche e di manifestare pubblicamente è sancita dalla Costituzione nata dalla Resistenza, che afferma esplicitamente che "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".

Quello che non è accettabile non è la manifestazione di oggi, ma la pretesa del sindaco sceriffo Zanonato di concedere le libertà fondamentali a propria discrezione.

Quello che non è accettabile è la condanna delle violenza da parte di chi ha sostenuto e sostiene apertamente la violenza degli eserciti di occupazione (ex Jugoslavia, Afghanistan, Libano). Quello che non è accettabile è la condanna del terrorismo da parte di chi ha dimenticato le stragi fasciste, da piazza Fontana alla stazione di Bologna, e si è "riconciliato" con gli eredi politici degli stragisti. Quello che non è accettabile è il legalitarismo di chi si dimentica tra tutte le leggi quella fondamentale, la Costituzione.

Quello che va denunciato è che il divieto di manifestare oggi a Padova è parte di una più generale campagna di criminalizzazione in atto contro le lavoratrici e i lavoratori, contro i sindacati, contro i centri sociali e contro le mobilitazioni popolari, da quelle contro la guerra e contro le basi militari a quelle contro il saccheggio del territorio in nome del profitto.

Una criminalizzazione che ha l'obiettivo di mettere a tacere chi si oppone al progressivo imbarbarimento della società, chi lotta contro il taglio delle pensioni e dei salari, chi denuncia lo scippo del TFR, chi contesta le guerre imperialiste, chi lotta contro il peggioramento delle le condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici, chi lotta contro le morti sul lavoro e a causa del lavoro (sono più di mille in Veneto i lavoratori che stanno morendo per mesotelioma da amianto), chi lotta per l'emancipazione dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Questa barbarie può essere superata solo dalla progressiva costruzione dell’organizzazione di classe, di un Partito Comunista radicato e riconosciuto come proprio dalla stragrande maggioranza della popolazione, cioè i lavoratori salariati, i pensionati e le altre classi subalterne.

Per questo rivolgiamo a tutti coloro che le lottano contro lo stato di cose presenti un appello alla costruzione di un percorso unitario verso un Partito Comunista di massa in grado di sostenere l’opposizione alle classi dominanti e ai loro governi, siano essi di centrodestra o di centrosinistra, e la necessità dell’abolizione del modo di produzione capitalistico, per dare una risposta concreta alla richiesta di giustizia sociale di milioni e milioni di sfruttati.

Movimento per il
Partito Comunista dei Lavoratori
sezione di Padova

4164