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(24 Novembre 2010) Enzo Apicella
Crisi irlandese. La finanza specula sul debito pubblico. La politica chiede sacrifici.

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No alla previdenza complementare nel pubblico impiego

(24 Agosto 2007)

NO all’ennesimo accordo sottoscritto senza alcun mandato da CGIL CISL UIL, con l’istituzione della “previdenza complementare” per i lavoratori pubblici.
CONTRO la privatizzazione delle pensioni pubbliche, lo smantellamento dello stato sociale, la precarizzazione del lavoro e del salario.

Dopo 6 mesi di campagna (finanziata anche con spot di varie decine di milioni di € pagati con i soldi pubblici) a senso unico a favore dei fondi pensione fatta da Governo, "opposizione", sindacati confederali, Confindustria, banche, assicurazioni.
Dopo il flop dei fondi pensione in cui solo 4 lavoratori su 100 hanno rinunciato al TFR.

Dopo che LA MAGGIORANZA DEI LAVORATORI HA DETTO NO ALLO SCIPPO DEL TFR, E NON SI SONO FIDATI DELLA BORSA E DEI MERCATI FINANZIARI, NON LEGANDO LE LORO SORTI A QUELLE DEI LORO PADRONI (con buona ragione, visto l’accentuarsi della crisi che si manifesta apertamente nelle Borse di tutto il mondo).

Dopo tutto ciò, come sempre e puntualmente accade nel periodo estivo - quando i lavoratori sono in ferie - il 1 agosto 2007, CGIL-CISL-UIL insieme ad altri sindacati gialli e di comodo, hanno firmato un'altra nefandezza contro i lavoratori: presso l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, hanno sottoscritto l'ipotesi di accordo per l'istituzione del fondo nazionale di previdenza complementare per i lavoratori dei ministeri, degli enti pubblici non economici, della presidenza del consiglio dei ministri, dell’enac e del cnel.
Lorsignori, portano, così, a compimento la costituzione dei fondi pensione complementari anche per i lavoratori del pubblico impiego. Siamo certi che di seguito all'accordo istituiranno anche il meccanismo truffaldino del "silenzio assenso".
Questo schifo non avrà mai fine fino a quando i Lavoratori e le Lavoratrici non ritorneranno ad essere i protagonisti del loro destino sui posti di lavoro mettendo in campo la propria auto/organizzazione, indipendente dai governi, dai padroni e dai sindacati confederali.
Solo attraverso la lotta e l’unità sarà possibile invertire la corsa verso il baratro, colmo di ingiustizia sociale, di sfruttamento e di guerra, a cui ci stanno spingendo.

NO AI FONDI PENSIONE PRIVATI
CONTRO LA POLITICA DI CGIL - CISL - UIL
SI A PENSIONI PUBBLICHE DIGNITOSE !
Prepariamo un autunno caldo e una vera
mobilitazione nazionale unitaria

NO ALLA LEGGE 30, LAVORO STABILE, SALARIO, DIRITTI

Slai Cobas Pubblico Impiego

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