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    SBAGLI SUI FATTI STORICI NELL'ARTICOLO

    (18 Aprile 2008)

    Precisazione sui fatti storici:

    Estonia è stata sotto il dominio danese, polacco, svedese e russo. Dal 1720 circa Estonia faceva parte dell'Impero Russo, però governata dai tedeschi, i quali erano diretti oppressori del popolo estone.

    Nel 1904 e nel 1917 nell'Estonia sono avvenute le rivoluzione sovetiche, come in Russia, però con esodo finale diverso.

    Nel 1920 Estonia ha firamto un patto con i bolsheviki russi, i quali facevano la guerra contro governo russo. Con questo patto per la prima volta nella storia è stato difinito il territorio dell'Estonia. Estonia ha riucevuto delle terre russe (attualmento questi russi sono sotto la persecuzione del governo attuale e vivono nello atato di segregazione e descriminazione, va condotta la politica di assimiliazione forzata).

    Nel 1939 dittatore Pats ha firmato un accordo con USSR sulle basi militari (come attualmente lo fa Amerika/Nato). Estonia ha ricevuto delle grande somme del denaro per gli affitti del territorio e per delle forniture.

    Nel 1940 la Russia ha presentato l'ultimatum, chiedendo di aumentare la quantità dei militari in Estonia. Dittatore Pats e generale Lajdoner hanno firmato il permesso per ingresso delle nuove forze militari. In tutti i due casi non è stato redatto l'atto di resa del paese o di capitulazione, in quanto non veniva ritenuto come occupazione o come un rischio per il paese - i patti prevedevano l'indipendenza dell'Estonia e sovranità del governo Estone. Qualcuno ritiene questo momento come inizio dell'occupazione sovetica, però dittatore Pats non lo riteneva e aveva fatto la propria scelta.

    Sempre nel 1940 dittatore Pats e il suo governo hanno chiesto di entrare in Unione Sovetica - solo dopo questa richiesta il paese è stato unito all'USSR. Pats ha firmato uma narea di patti e di accordi con l'USSR prima che l'Estonia entrasse in USSR, questi documenti attestano l'unità delle idee e la collaborazuone. La maggioranza del popolo era favorevole alle idee di communizmo, la gente aveva delle speranze di migliorare la vita, in quanto Estonia era un paese poverissimo, credendo nelle teorie del communismo/socialismo, però erano arrivate le repressioni. Stesso Pats negli anni 30-40 riceveva personalmente il denaro dall'USSR.

    Nei 1941- 1944 tanti estoni erano entrati in SS per dimostrare la loro volontà di servire il Reih e di assimiliarsi con i tedeschi - loro hanno compiuto tanti reati contro la popolazione e contro ebrei - Estonia è stata perfino dichiarata il primo paese del mondo libero dagli ebrei.

    I tedeschi non ritenevano gli estoni di essere la razza giusta, ma la razza debole, la quale doveva essere sterminata (guardi i programmi di Hitler). Anche imparentati con tedeshi non venivano riconosciuti puri, in quanto prima della guerra tutti i tedeshi erano stati convocati al ritorno in Germania. Estoni erano conasapevoli delle teorie del Hitler ed erano consapevoli che Hitler non avrebbe mai concesso alcun indipendenza all'Estonia, in quanto il paese avrebbe servito al Hitler per nutrire il popolo tedesco e per trasferire la parte dei tedeschi (la parte superflua) per vivere, risolvendo così il problema di sovrapopolazione. Potevano esistere dei motivi vari per entrare nelle forze armate tedesche, tra cui la mobilizzazzione forzata, però parlare della lotta per l'indipendenza rappresenta la perversione e la fantasia malsana. Entrare in SS alcuni estoni ritenavano un'azione prestigiosa.


    Estonia ha chiesto di uscire dall'Unione Sovetica solo nel 1991, ed è stata subito accontentata, in quanto la costituzione sovetica prevedeva la possibilità di uscita dei paesi dall'Unione. Nel 1945 nessun estone aveva fatto l'atto con la richiesta di uscire dall'USSR, Estonia faceva la parte regolare dell'USSR, e quindi le dichiarazioni sull'occupazione sono non veri e, direi, isterici. Entrare nell'USSR è stata la libera scelta del dittatore, la parte del popolo era favorevole, il referendum è stato omesso. Si può, sicuramente, parlare delle pressioni dell'USSR, però il dittatore era libero di formare l'atto di resa del paese o di capitulazione, il dittatore aveva fatto la propria scelta, sperando forse di fare una carriera in USSR.

    Lo scorso secolo era molto difficile e molto sgradevole per tutti i paesi Europei e bisogna trattare i dati storici con la dovuta attenzione, imparzialmente, senza speculazioni e senza isterismi.

    Olga Babenko

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