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(22 Aprile 2008)
Per me è stato un punto di riferimento: mi ha insegnato a ragionare libero dalla ideologia borghese e mi ha fatto capire che anche il miglior compagno è un uomo e quindi ha dei limiti. Mi rattrista constatare che oggi non c'è NESSUNO che possa educare compagni come Silvio Serino, Massimo Pumilia, Raffaele Piccolo e pochi altri.
Dovrebbero essere compagni di questo calibro (ognuno per le sue caratteristiche e per le proprie possibilità) a guidare un'organizzazione. Noi dovremmo imparare da gente come loro e obbedirli perchè sono (o purtroppo) erano dei generali della rivoluzione.
Invece cadiamo e ricadiamo sempre in una guerra personale individualistica, ideologica e intellettuale. Com'è triste vedere coloro i quali pretendono di essere rivoluzionari cadere nelle trappole solite della borghesia che ci tende oramai da secoli.
Quando avrà fine questa scaramuccia tra compagni?
Perchè siamo così pochi e lontani gli uni dagli altri?
Nel momento in cui scrivo, io (ed è vero, credetemi!) PIANGO, perchè manchiamo di rispetto a tutti le persone che muoiono e moriranno: palestinesi, iracheni, iraniani, italiani, americani...in un unica parola al PROLETARIATO...
Sono un soldato, Silvio, e non ho più un generale...
Gil_Grissom
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