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L'angoscia dell'anguria

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Numeri anomali

(4 Ottobre 2007)

Il mese di ottobre 2007, appena cominciato, porterà con sé alcune scadenze politiche molto importanti, dal cui esito potrà essere contrassegnata la vicenda italiana per un periodo non breve.

Credo che tutti abbiamo davanti l’agenda: il referendum sull’accordo per il welfare ed il lavoro precario stipulato tra Governo, Confindustria, CGIL, CISL, UIL; le primarie del Partito Democratico; la manifestazione indetta dalla “sinistra radicale di governo” per dare una “scossa” all’esecutivo, ma guardandosi bene dal proporne la caduta.

Eventi diversi tra di loro, non semplici da interpretare al riguardo dei possibili scenari presenti e futuri, pur tuttavia egualmente importanti: abbiamo scritto di “numeri anomali”, perché ci saranno da leggere il peso di maggioranze e minoranze (come nel caso del referendum), il valore della partecipazione al voto, e della presenza in piazza.

“Numeri anomali” perché difficili da mettere assieme, ma che pure andranno interpretati con estrema attenzione.

Si potrebbero delineare diversi scenari: un forte successo del “NO” nel referendum andrebbe scrutato per esaminarne la composizione, tra lavoratori attivi e pensionati, peso della FIOM e dei sindacati di base non concertativi, suddivisioni geografiche (la tenuta del “SI” nelle cosiddette regioni “rosse” risulterà fattore molto interessante, anche in relazione alla partecipazione, pochi giorni dopo, alle primarie del PD: emergono, infatti, segnali di incrinatura di un certo tipo di egemonia che, nell’eventualità si presentassero andrebbero raccolti); quale sarà il livello del “successo” per il PD ? Un milione di partecipanti? Come saranno suddivisi al di là delle percentuali raccolte dai candidati alla segreteria (pensiamo al “puzzle” delle candidature locali, in molti casi determinate dalle esigenze di costruire “cordate” ed “aprire spazi”)? Tutti interrogativi ai quali si dovrà pur fornire una risposta; infine, più direttamente coinvolgente per una possibile “sinistra d’opposizione” come sarà il corteo del 20 Ottobre? Riusciranno i “radicali di governo” a mettere in campo una partecipazione sufficiente a consentire loro di poter affermare la permanenza di un minimo radicamento politico? Sarà utile intervenire in quella sede per affermare un dissenso ? da questo punto di vista mi permetto di esprimere un parere negativo: l’espressione, necessaria, di una “contro piattaforma” dovrà avvenire in una sede diversa da quel corteo, proprio perché l’espressione della contraddizione che i partecipanti esprimeranno in quella sede dovrà risultare la più limpida possibile, senza dar adito a strumentalizzazioni e senza consentire una ulteriormente anomala misurazione di rapporti di forza.

Naturalmente tutto potrebbe andare al contrario, ma non è il caso adesso di soffermarsi più di tanto: si tratta soltanto di capire che non ci troveremo di fronte, alla fine, ai numeri di una elezione ma ad un complesso di indicatori che andranno interpretati, al fine di comprendere meglio se prevale, ormai, il fenomeno dell’antipolitica (chiamiamolo così anche noi, per comodità d’esposizione), oppure se emergono margini consistenti di una opposizione “da sinistra”, riunificabile in un progetto.

Insomma: un Ottobre nel corso del quale qualche nodo, magari soltanto d’indirizzo per alcune iniziative possibili, potrebbe essere sciolto.

Savona, li 3 Ottobre 2007

Franco Astengo

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