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La fatalità dominante

La fatalità dominante

(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Sciopero generale, subito!

Stop agli omicidi del profitto! Blocchiamo per un giorno ogni attività. Fermiamo la mano assassina del capitale. Organizziamoci nei posti di lavoro in comitati autonomi operai con funzioni ispettive. Vogliamo uscire di casa... e tornarci!

(10 Dicembre 2007)

La carneficina quotidiana che insanguina i luoghi di lavoro e le strade risultato dell'organizzazione capitalistica del lavoro e della circolazione. Il governo ha messo in cantiere un nuovo "testo unico sulla sicurezza" nei luoghi di lavoro, ma già con la "finanziaria" ha sospeso i controlli per un anno sulle imprese. Non ci sono "scudi esterni" né "ispettori" che possano proteggere la salute dei lavoratori. Solo l'organizzazione dei lavoratori può arginare la carneficina. Costituire i "comitati ispettivi" operai negli ambienti di lavoro e sul territorio. Bloccare il lavoro e la circolazione in caso di nocività e di pericolo. Combattere il padronato e il capitale per una società ugualitaria senza sfruttati e sfruttatori

Il “sistema delle 24 ore”

E’ luogo comune che le lavorazioni a ciclo continuo siano necessitate, per motivi “tecnici”. In realtà la necessità riguarda il processo di valorizzazione, non quello di lavorazione. (Riflessioni a "caldo", dopo la strage alla ThyssenKrupp di Torino)

Ciò in quanto la fermata del ciclo produttivo causa una doppia perdita all’impresa: perdita negativa (lucro cessante, in termini giuridici) e perdita positiva (danno emergente). Infatti, i mezzi di produzione e le materie prime, restando fermi per la notte, e per il fine settimana, non producono valore, sono capitale inutilizzato; e per riavviare la produzione occorre spendere. I motivi non sono pertanto tecnici, bensì di portafoglio.

L’operaio è sussunto realmente al capitale, è incorporato alla macchina, è una sua appendice: il capitale è valore che si valorizza, e il suo processo di valorizzazione deve essere celere e continuo, sempre di corsa e senza sosta. Fino allo stritolamento del lavoratore stesso, al suo sfinimento, alla sua eliminazione come scarto della lavorazione, scoria produttiva, ed alla sua sostituzione con carne fresca, da macello.

Non si tratta di un accidente, né tanto meno di un “incidente”: è la logica inesorabile del profitto, è la conseguenza inesorabile della produzione capitalistica, cioè della produzione per la produzione (di profitto).

* * *

L’enorme, smisurata, immane ricchezza accumulata nel pianeta, e in Italia, dai capitalisti, e trasmessa in via ereditaria fino ai nostri tempi, è il frutto di migliaia di miliardi di ore di lavoro, la maggior parte del quale non pagato (pluslavoro), cui sono stati costretti miliardi di operai adulti, donne e bambini, da quando il capitale ha cominciato a spremere plusvalore sulla faccia della terra. Il capitalismo inglese ha mosso i suoi primi passi sfruttando i bambini, facendoli lavorare fino a 48 ore consecutive… Oggi, ad es. in Cina non siamo molto lontani da queste performance. E in Italia?

In Italia gli operai muoiono al ritmo di 3-4 al giorno, compresi il sabato e la domenica, e i festivi. La popolazione italiana ammonta, nel 2007, a 59milioni circa di persone (59.131.287 al 31/12/2006). In Cina si parla di 1miliardo e 300milioni, cioè circa 22 volte la popolazione italiana. Pertanto, se in Cina muoiono 60/70 operai al giorno (soprattutto nelle miniere di carbone), è lo stesso che in Italia, se non meno!

In Italia, la voracità del capitale nazionale è sempre stata senza limiti, dall’unità risorgimentale a oggi, tranne che nei momenti di più acuta lotta di classe (come è stato per gli anni dal 1968 al 1980). Appena il livello e la pressione della lotta operaia si abbassa, la molla dello sfruttamento si espande e, con essa, si attua la trasformazione dell’operaio in carne da macello.

In Italia, i turni di notte vengono affidati soprattutto ai giovani, ai meno esperti ma con più energie. Vediamo l’età degli operai morti alla ThyssenKrupp di Torino: 26, 34, 36, 43 anni il più “vecchio”. Il giovane costa meno: questa è la cruda realtà, ed il motivo principale del loro utilizzo nei turni notturni. Ha meno scatti di anzianità, ha minor qualifica. Ha, di solito, figli piccoli da mantenere. E’ più ricattabile.

In Italia, … le cose devono cambiare, stanno per cambiare…: gli zombi, i lavoratori “scomparsi” (perché nessuno ne parla), gli scarti umani della lavorazione, le scorie viventi della produzione, i rifiuti sociali dell’industria, la carne da macello del capitalismo nostrano, non ne possono più, stanno risollevando la testa, si stanno riorganizzando. E non hanno di fronte il “capitale”, bensì il capo reparto, il direttore aziendale, ecc. Gli assassini pagheranno caro, pagheranno tutto.

Se condividete la validità dell'iniziativa o solo per informarvi meglio; comunicate direttamente la vostra disponibilità/appoggio-richiesta chiarimenti, all'indirizzo seguente:
sbehare@tiscali.it

domenica, 09 dicembre 2007

CIRCOLO DI INIZIATIVA PROLETARIA GIANCARLO LANDONIO VIA STOPPANI 15

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