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(14 Novembre 2010) Enzo Apicella

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Il protettorato di Lord Berlusconi

(7 Febbraio 2008)

Siamo così arrivati al dunque: il centrosinistra ha chiuso i battenti; le camere sono state sciolte; si va velocemente verso il voto, così come reclamava il centrodestra.

Questa la cronaca dal punto di vista della “politica fine”, mentre le contraddizioni sociali si amplificano ed i regimi (soprattutto quelli locali) imperniati sul concetto di “governabilità” appaiono del tutto incapaci di rispondere ai bisogni più elementari delle popolazioni (la spazzatura in Campania è soltanto l'esempio più eclatante di una situazione generalizzata).

Ci siamo più volte soffermati su questo stato di cose e non vi ritorniamo, limitandoci ad un tentativo di formulazione di una analisi di carattere generale, posta controcorrente rispetto a quanto si legge sui giornali in questi giorni.

Il centrodestra è sicuramente favorito, ma lo squagliamento del centrosinistra non è dovuto, come pare, alla volontà dei maggiorenti del PD di costruire un soggetto di centro, tagliando definitivamente a sinistra anche con le “cattive” (si veda le minacce di Chiti a quanti non intendono votare le missioni militari all'estero): in realtà è l'intero sistema politico, centrodestra e centrosinistra, che si affida, esausto a Silvio Berlusconi, inteso quasi come una sorta di “Lord Protettore” che, per un certo numero di anni (magari i prossimi cinque da Presidente del Consiglio, ed i successivi sette da Presidente della Repubblica) incarni un potere personale da cui far scaturire la forza per traghettare definitivamente il sistema ad una forma compiuta di presidenzialismo e di totale sparizione, sul piano del dibattito politico e della presenza istituzionale, di soggetti non rientranti nello schema dell'alternanza liberista.

Nel frattempo il “Lord protettore” garantirà a tutti la continuità di collocazione all'interno del ceto politico, con una accorta distribuzione di prebende, incarichi, ecc, mantenendo in piedi un simulacro di democrazia parlamentare ( anche se sul termine democrazia, molto ci sarebbe da dire, ma basta rimandare al prologo del testo di Luciano Canfora “La democrazia come ideologia” per avere le idee un poco più chiare).

Quindi uno scenario molto diverso da quello che solitamente viene dipinto e che, mi pare, invece assai più convincente: altro che “grossekoalition” o riforme “bipartisan”, soltanto un forte potere personale può salvare i protagonisti della stagione più fallimentare ( e più amaramente pagata dai ceti subalterni) della vicenda politica italiana.

Il titolo di “Lord Protettore”, da noi ripescato in questa occasione, risale come è noto all'unica esperienza repubblicana nella storia inglese, alla seconda metà del seicento, quando ne fu insignito Olivero Cromwell, in una fase di difficile passaggio verso una definizione compiuta della monarchia costituzionale (erano i tempi dei grandi pensatori politici: dall'assolutista Hobbes, al “democratico” Locke): oggi noi intendiamo assegnare questo titolo in una funzione rovesciata, di passaggio tra una esaurita democrazia parlamentare e una futura struttura istituzionale autoritaria.

Niente fascismo di vecchio stampo alle porte, beninteso, ma una forma di governo molto più adeguata ai canoni della modernità.

Allora: a sinistra?

Fatto salve, anche in questo caso soltanto citate, le variabili che potrebbero derivare dalla situazione internazionale ( assai complessa, in questa fase) ci limitiamo ad alcune battute.

Prima di tutto va ricordato come debba essere aperta una discussione preliminare sulla necessità di continuare a tentare di inserirsi negli spazi del gioco parlamentare: la risoluzione di questo nodo che, a mio avviso, torna a presentarsi nella storia di chi intende collocarsi quale erede del movimento operaio è propedeutica a qualsiasi altro tipo di scelta.

Se si decide di tentare ancora questa via, e di non affidarsi soltanto all'organizzazione delle lotte sociali tentando da lì di ripartire per la ricostruzione di una adeguata soggettività politica, deve essere chiaro che tutti i soggetti che hanno partecipato all'avventura del centrosinistra fanno parte del gruppo di quanti hanno deciso di affidarsi al “Lord Protettore” ( ne sarà prova la candidatura di Bertinotti a premier) e quindi inutilizzabili sul piano dell'opposizione.

Occorre, ripeto se si decide di tentare ancora la via della presenza istituzionale, un soggetto a sinistra dell'Arcobaleno, capace anche di sconfessare le inaudite pretese da “Linke” che avanzerà Rifondazione Comunista, e di porsi, però, nella condizione di poter competere per una presenza in Parlamento ( su questo punto andrebbe aperto un dibattito anche dal punto di vista tecnico, perché appare importante formare una coalizione, anche soltanto di due liste, e non soltanto una lista “unitaria” sottoposta, da sola, al vincolo delle soglie di sbarramento).

Il quadro della dinamica politica dei prossimi mesi mi pare, a questo modo, sufficientemente rappresentato: per gli interessati alla non sparizione della sinistra nel quadro istituzionale il tempo per pensare e per agire è , davvero, molto ristretto.

Savona, li 5 Febbraio 2008

Franco Astengo

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Commenti (1)

Contro il settarismo

Ero intervenuto, con un mio commento, un paio di giorni fa nel dibattito che si era aperto sulle pagine de "Il pane e le rose" e spero che questo dibattito vada avanti e ci possa portare ad una sintesi condivisa che possa determinare la presentazione di una coalizione, massimo 2 liste, come o scritto allora,della sinistra comunista. Quando dico sinistra comunista intendo in senso letterale e non storico. Ho voluto specificare per non dare adito a discussioni che lasciano il tempo che trovano.
Nel mio commento ho spiegato anche il motivo per cui, secondo me, era importante il fatto di presentare due liste e cioè avere la possibilità di costruire le liste tra omogenei, visto che allo stato attuale tra i marxisti rivoluzionari (cosi evitiamo qualunque tipo di discussione inutile) ci sono delle distanze che sembrano insanabili.
Io sono un operaio alberghiero stagionale, con una militanza comunista quasi trentennale ( ho 43anni).
Si può dire che in questo ambito potrei essere una eccezione. Può darsi. Non è un eccezione, però la mia condizione di vita e di lavoro, negli ultimi anni ridotta ai minimi termini, al limite della sussistenza materiale e al limite dell'abbrutimento culturale e morale. Cosa intendo dire adesso?
Quello che voglio dire e che i Comunisti in questa situazione hanno l'obbligo morale di abbandonare gli interessi di "chiosco" e cercare insieme di poter dare un programma e un sostegno reale alla classe che, molto spesso a parole, dicono di voler rappresentare. Per questo motivo esorto i partiti marxisti rivoluzionari e i gruppi della sinistra rivoluzionaria a prendere in seria considerazione la presentazione di una coalizione alle prossime Elezioni Politiche, non come fine ma come mezzo per dare un programma, uno sfogo, un supporto e dignità ai lavoratori e ai ceti popolari italiani.

Cordialmente

(7 Febbraio 2008)

Carmelo Delpopolo Campione

champions4@virgilio.it

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