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(15 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Autoconvochiamoci nei territori per sostenere una sola lista Comunista nazionale

Per l'autoconvocazione di Forum cittadini dei/lle comunisti/e a sostegno di una lista unica nazionale dei Comunisti

(13 Febbraio 2008)

E' il momento di superare -anche solo temporaneamente e con un accordo elettorale tecnico- la divisione delle organizzazioni comuniste esistenti

Carissim@ compagn@,

La decisione di vertice di presentare un’unica lista ed un unico simboli non comunisti a sinistra del Pd alle prossime elezioni politiche generali rappresentano una enorme accelerazione politica, davvero e purtroppo “irreversibile” per le/i comuniste/i.

Dopo le elezioni, qualunque sarà il risultato in esse di questa lista, sarà comunque acquisito il risultato di una preminente e consistente forza di Sinistra non più –neppure formalmente- comunista.

Al di fuori della ristretta cerchia dei militanti, l’elettorato di opinione troverà semplicemente gradevole l’opzione semplificata di un'unica opzione di voto a Sinistra.

Nel migliore dei casi, questa nuova forza preminente della Sinistra sarà –non più sistematicamente ma solo localmente ed occasionalmente- l’interlocutore privilegiato del Pd per la formazione dei governi delle Autonomie Locali e Regionali.

Poiché i nomi sono la conseguenza delle cose, l’abbandono della ragione sociale di partito comunista era per i 2 partiti ormai ex-comunisti solo una questione di tempo, vista la crescente “specializzazione” dei suoi eletti a livello locale nel sostegno –politicamente subalterno ma compensato in incarichi- a governi di impronta liberista.

Il fatto che non si siano celebrati neppure formali congressi di scioglimento dia l’idea della forza ruggente, dello “spirito animale” di questa tendenza “scioglientista” o semplicemente “riclassificatoria”, vista l’inconsistenza dei risultati strappati -a favore dei ceti popolari- nella partecipazione durante gli ultimi 17 anni alle esperienze –locali e nazionali- di governi di centro-sinistra.

La battaglia di procedura congressuale annunciata dalle 2 minoranze si riduce a finzione nel momento in cui si sostiene comunque l’irrinunciabilità di una forza unica con le microformazioni rappresentate da Pdci, Sd, Verdi. Delle due l’una: o l’autonomia comunista o la forza unica (pudicamente definita “unita/ria e plurale”).

Diviene adesso fondamentale la tempistica (ore, giorni) con cui i/le comunisti/e sapranno operare per offrire ad almeno un milione di elettori potenziali la possibilità di trovare sulla scheda elettorale un -e non più di uno- simbolo “comunista” (la falce e martello).

Si tratta dunque, nel momento di massimo isolamento e direi bando della stessa parola di “comunista” di raggiungere anche solo un accordo tecnico che unisca le diverse organizzazioni che ancora se ne fregiano.

E’ chiaramente il momento di mettere tra parentesi le ragioni che oppongono tra loro le diverse organizzazioni, pena la chiusura definitiva del ciclo storico dei comunisti in Italia.

Lo chiedono il milione almeno di elettori potenziali che non conoscono né aderiscono nella loro vita quotidiana a nessuna formula organizzativa attualmente esistente.

Si tratta di riuscire ad offrire alle compagne/i che non militano in nessuna delle formazioni al momento esistenti a sinistra de La Sinistra-l’Arcobaleno l’occasione di una mobilitazione che prescinda dall’adesione formale ad una di queste organizzazioni.

Occorre tuttavia riuscire a mobilitare alcune migliaia di compagne/i negli adempimenti procedurali e di propaganda a favore di una lista “semplicemente” comunista.

Per fare questo, è necessario un accordo –anche solo in senso tecnico- che consenta –attraverso ed al di fuori delle realtà organizzate esistenti- di costituire dei “comitati aperti” provinciali e comunali –composti da individualità libere e realtà organizzate- per coordinare gli sforzi di presentazione e propaganda di questa lista.

In questo momento di massima fragilità organizzativa occorre trovare dei luoghi unitari (chiamiamoli forum, comitati aperti, chiamiamoli come vogliamo) dove militanti e singole individualità non aderenti a nessuna organizzazione possano anche semplicemente incontrarsi per la stesura di un volantino o l’organizzazione di un incontro.

Facciamolo, facciamolo subito.

Un elettore disorientato

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