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Roma: fuori il fascismo dalle scuole

(23 Febbraio 2008)

comunicato e volantino per il corteo in ricordo di Valerio Verbano sull'occupazione di ieri all'ufficio scolastico regionale, sulle mobilitazioni di questi giorni dopo l'aggressione a Simone e sulla mobilitazione del 26 febbraio

Venerdì 8 Febbraio migliaia di studenti, con diverse iniziative e cortei spontanei, hanno assediato una vergognosa manifestazione nazionale di un gruppuscolo dichiaratamente neofascista collegato a Fiamma Tricolore. Mentre trecento neofascisti sfilavano, blindati dalla polizia, attorno tutta la città esprimeva il rifiuto per la cultura e la pratica neofascista.
Le mobilitazioni di quel giorno e dei giorni precedenti avevano anche portato all'annullamento di un convegno sulle foibe, organizzata dall'Ufficio di Presidenza della Consulta degli Studenti presso il Teatro Brancaccio, che si profilava come una kermesse nazionalista e revisionista, senza alcun valore storico – avendo peraltro come unico relatore un consigliere di Alleanza Nazionale.
La giornata di Venerdì 8 Febbraio ha reso evidente che gli studenti e la città di Roma rifiutano la cultura e la pratica fascista. Ha anche reso evidente che costoro, capaci di farsi largo con brogli ed intimidazioni, sono poi solo uno sparuto gruppetto.

Dopo quella giornata hanno scritto, sui loro forum su internet, che "gli antifascisti la pagheranno al momento giusto". Ed ecco che, una settimana dopo, il compagno Simone viene aggredito da almeno due militanti di Fiamma Tricolore armati di tirapugni all'uscita di casa, riportando alcune ferite alla testa.
Hanno fatto l'unica cosa che sanno fare. Oggi come ieri. Del resto, a ben vedere spesso sono anche le stesse persone. Dopo l'aggressione gli studenti di tutta la città hanno dimostrato che, nonostante i loro agguati infami, non c'è e non ci potrà essere alcuno spazio per il fascismo nelle scuole.
Gli studenti del Virgilio hanno occupato la loro scuola. Gli studenti del Mamiani in trecento sono scesi per le strade di prati, sfilando sotto due sedi neofasciste per denunciare l'esistenza di luoghi in cui vengono pianificate agguati come quello di domenica scorsa. Gli studenti del Ripetta hanno scioperato e sono andati a volantinare fino a Piazza del Popolo. Gli studenti del Manara a Monteverde hanno preso una assemblea straordinaria. Tutti gli studenti della città si sono poi dati appuntamento alla manifestazione del 22 Febbraio, contro il fascismo ed in ricordo di Valerio Verbano.

Ancora una volta gli studenti e la città stanno affermando una realtà, ovvero che roma rifiuta il fascismo. Durante la loro manifestazione, blindata ed isolata dalla città, i neofascisti scandivano "dove sono gli antifascisti?", facendo finta di non notare tutto attorno le iniziative della roma che rifiuta il fascismo.
Chissà se, anche questa volta, quando sarebbe bastato affacciarsi dalle proprie sede, non hanno visto che questa città disprezza il loro squadrismo, la loro cultura di prevaricazione e maschilismo, la loro pratica di aggressione ed intimidazione, la loro ideologia di sopraffazione.
Essere fascisti infatti non vuol dire una appartenenza come tante altre, una preferenza fra fettuccine e tagliatelle. Vuol dire un comportamento quotidiano che non può essere tollerato, fatto di violenza, intimidazione, disprezzo, odio per il debole ed il diverso. Una cultura che tentano di diffondere con gli strumenti piu' biechi, compreso l'uso strumentale di organismi (piu o meno efficaci o reali) di rappresentanza di solito "occupati "con metodi squadristi.

Infatti, il Presidente della Consulta ha incredibilmente inviato a tutti gli studenti una lettera nella quale si esprime il suo personale punto di vita sulla giornata di Venerdì 8 Febbraio, e dopo mesi di silenzio provvede a convocare la prima assemblea plenaria per Martedì 26 con, all'ordine del giorno, proprio la sua lettera sulla giornata. Indifferente al fatto sia stato chiaro a tutti che quella sulla foibe era un tentativo di strumentalizzazione, pretende di insistere (peraltro, inviando lettere con i fondi del ministero) e nel frattempo tacere sulla aggressione subita da Simone.
Ribadiamo che riteniamo l'Ufficio di Presidenza della Consulta degli Studenti un organismo illegittimo. Sia perché al suo interno vi sono eletti dichiaratamente neofascisti, in palese contraddizione anche con le leggi vigenti, sia perché le votazioni sono state inficiate da brogli ed intimidazioni squadriste. La lettera del Presidente, la convocazione della assemblea del 26 febbraio, il silenzio sulla aggressione subita dopo la giornata di Venerdì 8 Febbraio rendono ancora piu' evidente quanto abbiamo denunciato in questi mesi.
Per questo, Giovedì 21 abbiamo occupato la sede dell'Ufficio Scolastico Regionale e vogliamo mobilitarci per denunciare quanto accade e dimostrare, ancora una volta, che, al di là di quello che possono fare con brogli ed intimidazioni, gli studenti rifiutano il fascismo.

FUORI IL FASCISMO DALLE SCUOLE
martedì 26 febbraio


domenica incontro cittadino per coordinare la mobilitazione

studenti e studentesse antifasciste di roma

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