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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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Con la Palestina fino alla vittoria

Bassano (VI): incontro con Younis Kutaiba, rappresentante della campagna “Ricordare al Nakba”

(25 Marzo 2008)

Al Nakba (Catastrofe), è l’appellativo che i Palestinesi danno al 15 maggio 1948, data in cui lo stato d'Israele si è impossessato delle terre, delle case e delle vite del popolo palestinese.
Al Nakba è stato il giorno in cui il popolo palestinese si è trasformato in una nazione di rifugiati. 750.000 Palestinesi sono stati espulsi dalle loro case e sono stati costretti a vivere nei campi profughi. Molti di quelli che non sono riusciti a scappare sono stati uccisi.
Lo “stato ebraico”, dopo quasi un secolo di progressive migrazioni di ebrei europei in Palestina e di insediamenti conquistati con la violenza, nasce sul sangue della popolazione locale.

L’ideologia che anima Israele è il sionismo: nato alla fine dell’800, è espressione degli interessi
della borghesia ebraica e diventa subito movimento politico colonialista, discriminatorio e razzista nei confronti della popolazione araba-palestinese, contro cui ha scagliato ogni tipo di ingiustizia.

29 febbraio 2008: il Ministro della Sicurezza israeliano minaccia di perpetrare contro gli abitanti della Striscia di Gaza, un olocausto maggiore di quello nazista. Dalle parole ai fatti: in pochi giorni, vengono assassinati più di 130 palestinesi, 67 solo nella giornata del primo marzo, a cui si aggiungono 350 feriti tra cui decine di donne e bambini. In Cisgiordania vi sono operazioni militari ogni giorno. Dall’inizio di quest’anno sono stati arrestati 500 palestinesi e metà deputati del parlamento, eletto democraticamente dal popolo, sono in carcere o in esilio. Vengono distrutti i prodotti agricoli, sradicati gli ulivi millenari, l’acqua potabile e le terre fertili vengono rubate dalla costruzione del muro dell’apartheid e date alle colonie ebraiche. Le case, quando non vengono demolite, sono trasformate in postazioni militari e le scuole in prigioni temporanee.

Anche il governo italiano continua a sostenere il criminale embargo a Gaza, con il blocco di viveri, medicine, risorse energetiche e beni di prima necessità e con il quotidiano stillicidio dei suoi abitanti.
Gli accordi economico-militari firmati nel 2005 dal governo Berlusconi e confermati nel 2008 dal defunto governo Prodi fanno dello stato italiano il 5o partner commerciale al mondo con Israele per armi, diamanti, combustibili e altro. L’invito a partecipare come ospite d’onore alla prossima Fiera del libro di Torino è una chiara posizione a favore di Israele.

Questo rientra nella tendenza alla guerra dell’Italia, unico paese presente in tutti i teatri bellici, con quasi 25 miliardi di euro di investimento a spese dei proletari.

Chi affama e sfrutta sempre di più i lavoratori qui, in Occidente, è lo stesso che bombarda e occupa le terre di altri popoli per rubarne le risorse e per imporre la propria egemonia.

La questione palestinese rappresenta quindi la spina più pungente nel fianco di USA e Israele. Finché continuerà la Resistenza, assieme a quella del popolo iracheno, libanese e afghano, i progetti di guerra e morte degli imperialisti verso altri paesi (Iran in primis), saranno ostacolati. Finché i popoli continueranno a resistere ci sarà speranza di pace.

CON LA PALESTINA FINO ALLA VITTORIA
PARLIAMONE CON YOUNIS KUTAIBA della campagna “Ricordare al Nakba”
SALETTA ANGARANO BASSANO DEL GRAPPA VENERDI’ 4 APRILE 2008 ORE 21,00

COMPAGNI DI BASSANO
COLLETTIVO STUDENTESCO CRE-ATTIVO
Info teolibre02@libero.it

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