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La fatalità dominante

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(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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Bilancio delle assemblee dell’1 e del 14 marzo sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro

(23 Marzo 2008)

L’1 e il 14 marzo si sono tenute le due assemblee (veneta e toscana) promosse da Primomaggio e da una serie di lavoratori e delegati delle due zone sui temi della sicurezza, della salute e della condizione dei lavoratori sui luoghi di lavoro con la presenza di Ciro Argentino, RSU/RLS della ThyssenKrupp di Torino, l’azienda in cui tre mesi fa sono morti 7 lavoratori e un altro si è tolto la vita nei giorni scorsi, dopo aver appreso che il contratto non gli sarebbe stato rinnovato.

Le due assemblee sono state molto partecipate dai lavoratori e per nulla dal ceto politico-sindacale e “di movimento”; di questo siamo soddisfatti sia perché dimostra l’ipocrisia dei tanti che si stracciano le vesti quando accade una tragedia, sia perché in fondo queste assemblee volevano essere assemblee di lavoratori e per i lavoratori.

Dare i numeri non serve anche perché da tempo vige la “regola” immorale di gonfiarli a dismisura per nascondere le proprie debolezze e quindi ogni dato sarebbe letto in quella luce. Basti dire che si tratta di numeri molto alti e molto significativi, non solo per collettivi come i nostri, ma per qualunque organizzazione politica o sindacale. Abbiamo lavorato molto per raggiungere questo obbiettivo e possiamo dire di essere pienamente soddisfatti. Queste assemblee sono state un momento utile e proficuo di confronto.

Quando abbiamo contattato Ciro Argentino eravamo all’inizio di gennaio, poche settimane dopo la strage alla ThyssenKrupp. Volevamo partire dalla strage alla ThyssenKrupp del 6 dicembre, peraltro emblematica per tutta una serie di ragioni - aldilà della drammaticità - per porre nuovamente con forza il tema della sicurezza, della salute e della condizione dei lavoratori, aldilà dei rituali, delle liturgie, delle “lacrime di coccodrillo”, delle parole di circostanza. Partire dalla ThyssenKrupp, inoltre, per andare a ragionare sulla condizione complessiva dei lavoratori.

Poi, il governo è caduto ed è iniziata la campagna elettorale. Ciro, poco prima del 14 è stato anche candidato alle elezioni politiche. Si poteva temere che l’assemblea di Pietrasanta potesse essere considerata una buona occasione di campagna elettorale. E invece così non è stato. Tutte le forze politiche e sindacali hanno semplicemente snobbato entrambe le assemblee e così hanno fatto la grande parte del sindacalismo di base e dei gruppi politici extra-parlamentari.
I lavoratori, invece, hanno partecipato in massa. Già questa ci sembra una prima cosa da sottolineare con forza perché dimostra che c’è solidarietà verso tutti i caduti sul lavoro e voglia di confrontarsi, di unirsi, di ricostruire la propria forza.
Chi è rimasto a casa ha perso una buona occasione per imparare qualcosa.

Le assemblee di Schio e di Pietrasanta hanno avuto caratteristiche parzialmente diverse, ma gli elementi comuni che sono emersi sono stati chiari: la questione della sicurezza non è un problema tecnico-giuridico che si possa risolvere con leggi più o meno adeguate; è un problema di rapporti di forza tra le classi ed infatti spesso chi rischia di più, guadagna di meno. La precarietà è stata individuata come la condizione entro cui crescono maggiormente i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Non si può affrontare questo problema se non partendo dalla condizione generale dei lavoratori per ricostruire una forza capace di invertire la tendenza in atto da decenni, una tendenza che si può riassumere nella costante diminuzione del salario sociale (busta paga, pensione, tfr, servizi sociali), nella perdita di diritti (precarizzazione, ricatti, nuovi contratti), nell'arretramento anche sul terreno della sicurezza e della salute dei lavoratori (aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro). Di questo arretramento sono responsabili tutti i partiti istituzionali e i sindacati confederali. Nessuno è innocente in un processo le cui tappe - dalla svolta dell’Eur in poi, passando da Pacchetto Treu e Legge Biagi - sono tantissime e tutte finalizzate a distruggere quella forza dei lavoratori che era stata capace di strappare conquiste importanti anche in un paese capitalistico come l'Italia.

Nel pomeriggio di venerdì 14 si è tenuta anche un’assemblea retribuita alla Savema di Pietrasanta, importante azienda del settore lapideo, settore che ha avuto molti morti negli anni, specialmente nelle cave: il doppio della media nazionale, come emerso nell'assemblea della sera. I lavoratori hanno potuto incontrare Ciro e discutere sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro del territorio. Erano presenti anche lavoratori e delegati dell’Henraux. E’ stata un’assemblea molto importante di cui ringraziamo i lavoratori.

Abbiamo chiesto a diverse scuole del territorio (specialmente istituti tecnici) la disponibilità ad un incontro con gli studenti. Tutti ci hanno detto di no con le più diverse scuse. Non c’è da meravigliarsi. In questo paese l’ora di religione non si tocca, ma un’ora dedicata alla solidarietà inter-generazionale e ad uno sguardo verso il futuro reale di moltissimi giovani è impossibile. E’ così che vengono educati i nostri figli. Macchine pronte per la produzione, possibilmente incapaci di ragionare con il proprio cervello, tenuti all’oscuro di ciò che li aspetta domani nel mondo del lavoro. Per fortuna alcuni giovani studenti hanno dimostrato di non aver dimenticato la propria condizione materiale e quella dei propri genitori e sono intervenuti in entrambe le assemblee sottolineando la necessità di costruire un’alleanza con i lavoratori, proprio perché consapevoli che saranno la forza lavoro del futuro.

A Schio e a Pietrasanta i lavoratori hanno potuto confrontarsi direttamente, senza intermediari.
E proprio questo era lo spirito della campagna che abbiamo condotto per un mese e mezzo (e che naturalmente era solo una tappa di un percorso iniziato da anni e destinato a proseguire): un confronto “dal basso” tra lavoratori, precari, immigrati, disoccupati, per andare oltre le differenze tra categorie, tra italiani e immigrati, tra giovani e anziani, tra “garantiti” e precari, tra pubblico e privato, tra nord e sud... per unire quello che il padrone cerca continuamente di dividere, sapendo che la nostra divisione è la forza del padrone e che la nostra unità è la nostra forza.

Ma quale unità ? Non certo l’unità dei lavoratori con i padroni in una logica di “patto dei produttori” dal sapore neo-corporativo, ma invece l’unità di classe dei lavoratori contro i padroni, unità di lavoratori per tornare ad essere classe, con interessi distinti e contrapposti a quelli della classe che ci sfrutta e ci fa morire ogni giorno nei posti di lavoro.

Alle assemblee di Schio e di Pietrasanta hanno partecipato i lavoratori e i delegati delle principali aziende dei due territori, moltissimi precari giovani e meno giovani, lavoratori appartenenti a piccole aziende che hanno difficoltà persino ad organizzarsi sindacalmente. Da molti, anche dopo le assemblee, è emersa la volontà di proseguire il confronto sia sulle questioni della sicurezza e della salute, sia sulle questioni del salario, dei diritti, della precarietà.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i lavoratori e i delegati che hanno co-promosso e partecipato alle assemblee, Luciana che ha recitato il brano “Morire per lavoro”, Marcello Palagi che ha analizzato i dati su morti e infortuni nella zona apuana.

Ringraziamo, ovviamente, Ciro Argentino che ci ha dato la disponibilità per queste due importanti assemblee e che ha portato la sua esperienza umana e di lotta. Indipendentemente dalle nostre valutazioni politiche, ci auguriamo che una volta in Parlamento saprà stare sempre dalla parte dei lavoratori.

Rinnoviamo il nostro impegno a lottare, senza fare sconti a nessuno, contro chi ogni giorno mette a rischio la nostra salute, la nostra vita; diamo a tutti l’appuntamento per un prossimo incontro di bilancio e per la giornata internazionale dei lavoratori, il 1° maggio, che vogliamo dedicare anche quest’anno, come quello scorso, a tutti coloro che cadono quotidianamente nei posti di lavoro.

Marzo 2008

Le redazioni veneta e toscana di Primomaggio
foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati

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