Capitale e lavoro :: Lavoratori di troppo

No alla chiusura dello stabilimento Electrolux di Scandicci

No alla chiusura della fabbriche e ai licenziamenti. No all’asta al ribasso sulle condizioni di lavoro

(2 Aprile 2008)

La Electrolux vuole chiudere lo stabilimento di Scandicci (Firenze) e minaccia tutti gli altri.
Centinaia di lavoratrici e lavoratori, con le loro famiglie, rischiano di finire in mezzo a una strada per la decisione di una delle multinazionali più ricche e più potenti d’Europa.
Basta con la politica delle multinazionali che prima chiedono ai lavoratori sacrifici sui turni, sulle ferie, sugli orari, sui ritmi, sul salario e poi, dopo aver spremuto la gente come limoni, chiudono le fabbriche.
Diciamo basta all’Electrolux e a tutte le multinazionali che pensano di poter fare quello che vogliono, comportandosi come cavallette che spremono le persone e le fabbriche e poi vanno altrove a far danni!
Diciamo basta alla contrapposizione di uno stabilimento e contro l’altro, alla richiesta di lavorare oltre le condizioni di salute e sicurezza, fondata sul ricatto e sulla minaccia di trasferire altrove le produzioni. L’esperienza dimostra che alla fine ai lavoratori restano solo il danno e le beffe: anche se accetti ti chiudono lo stesso quando fa comodo a loro. Le aste al ribasso sulle condizioni di lavoro le pagano sempre i lavoratori!
L’Electrolux deve tenere aperto lo stabilimento di Scandicci ed investire sul futuro del Gruppo in tutta Italia. Hanno guadagnato tanto, ora possono pagare.
La politica e le istituzioni devono intervenire: l’Italia non può essere il Far West delle multinazionali.
Lavoratrici e lavoratori della Electrolux di Scandicci
e di tutta Italia: avanti con la lotta per fermare i licenziamenti e l’attacco ai diritti e alle condizioni del lavoro

viva lo sciopero generale dei lavoratori Electrolux
viva la solidarietà in tutto il mondo del lavoro

Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale