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La catastrofe. La sinistra diventa extraparlamentare

(15 Aprile 2008)

L'Italia oggi si sveglia di destra. Le elezioni politiche di ieri hanno azzerato la sinistra italiana. Non ritornerà nessuno dei 102 deputati e dei 46 senatori che costituivano la rappresentanza dei socialisti, dei comunisti e dei verdi. Isolati dal PD epigone del PCI e della DC ma con un programma clonato da quello di Berlusconi dichiaratamente di ispirazione liberista e confindustriale i partiti della sinistra e dei verdi non tornano in Parlamento dove erano stati ininterrottamente presenti sin dalla Costituente. I rappresentanti dei socialisti erano stati forza parlamentare fin dall'inizio del secolo scorso e soltanto durante la dittatura fascista ne furono espulsi.

Il PD che aveva basato le sue speranze di successo nella omologazione alla cultura moderata italiana, la peggiore e la più estremista d'Europa, esce deluso dalle urne con meno del 34% Alcuni dei suoi esponenti sono stati scelti tra i rappresentanti istituzionali della Confindustria e dei sostenitori della linea di spoliazione dei diritti dei lavoratori. Nonostante la presenza dei radicali sarà scarsamente laico e filovaticano. Berlusconi ha dichiarato che,se vincitore, avrebbe abolito lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori cosa che probabilmente sarà fatta alla svelta con l'aiuto di un Parlamento americanizzato ma all'italiana con una forte presenza della Lega xenofoba e separatista. Lo Stato sarà svuotato del suo patrimonio e delle sue prerogative. I suoi beni saranno venduti ai privati e molte delle sue funzioni affidate ad aziende private.

La seconda marcia su Roma è compiuta. Il golpe bianco "veltrusconiano" che avevamo temuto si è realizzato. Dai sindacati non dobbiamo aspettarci una vera difesa dei lavoratori. Abbiamo visto gli accordi fatti con Prodi. Cederanno subito il contratto collettivo nazionale di lavoro.

Pietro Ancona

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