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(17 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Un patto contro le “false coop”?

L’assurda ricetta della Filt-CGIL per contrastare lo sfruttamento nelle cooperative

(30 Settembre 2008)

Inoltriamo comunicato di commento e replica alla proposta del segretario Filt-CGIL, Maurizio Lunghi, di "patto contro le false coop", apparsa oggi su "Repubblica" pagina XI di Bologna.

La CGIL propone a Legacoop, Confcooperative e AGCI un patto unitario per fronteggiare il dilagare di cooperative che sfruttano i lavoratori e utilizzano lavoro in nero e irregolare: le cosiddette cooperative “spurie”, che sarebbero quelle non autentiche, finte cooperative e vere imprese senza “spirito cooperativo” ecc…, per la CGIL, ed in particolare per il segretario della FILT, Maurizio Lunghi, bisognerebbe coinvolgere le istituzioni per evitare che le cooperative “buone” vengano fatte fuori dalle cooperative “cattive”.

Questa ricetta non ci convince per nulla per tutta una serie di ragioni che proviamo a sintetizzare:

- la proposta del fronte unico non è una novità di oggi ma è stato il filo conduttore di questi anni nei rapporti tra sindacati concertativi e associazioni coop: in occasione della trattativa nazionale sul welfare del luglio 2007 hanno anche prodotto un apposito protocollo contro le coop spurie e ottenuto dal governo Prodi dei decreti su misura, con scarsi risultati se ci si ritrova ancora oggi a riproporre le stesse ricette;

- sempre in nome della lotta alle cooperative spurie, i sindacati CGIL-CISL-UIL hanno favorito le cooperative “buone” con accordi speciali che le autorizzano a derogare ripetutamente all’applicazione piena dei contratti collettivi nazionali (a partire dal settore merci, logistica e facchinaggio), con salari più bassi e maggiore flessibilità, con la giustificazione che per salvare le coop legittime bisogna farle “assomigliare” a quelle spurie;

- altro punto è la definizione di cooperativa spuria, che di fatto si traduce nell’individuare come tali le cooperative non iscritte alle centrali di Legacoop, Confcooperative e AGCI: chiunque si occupi di tutela dei soci-lavoratori sa bene che l’appartenenza a queste associazioni non garantisce regolarità e piena applicazione dei contratti. Facciamo l’esempio del più imponente ed eclatante scandalo del settore degli ultimi anni: la vicenda e il crac della PowerLog con 10 milioni di buco e 2500 soci-lavoratori utilizzati e sfruttati nelle peggiori condizioni. E ora sotto indagine di magistratura e guardia di finanza, ebbene le cooperative di questo consorzio non erano forse regolarmente iscritte a Legacoop e Confcooperative?

In conclusione riteniamo che vi sia piuttosto da capire che anche nella nostra regione siamo di fronte al consolidarsi di una realtà produttiva caratterizzata da frantumazione dei cicli produttivi, corsa alla riduzione dei costi degli appalti, utilizzo selvaggio delle coop come aziende di intermediazione di manodopera, dilagare dell’elusione ed evasione previdenziale e fiscale: una situazione di sfruttamento che ha poco da invidiare da regioni storicamente meno sindacalizzate e prive di una tradizione cooperativa.

In questo scenario risulta colpevolmente ingenuo appellarsi a purezze cooperativistiche sempre più di nicchia, e bisogna impegnarsi perché le regole (di legge, di contratto, previdenziali e fiscali) richieste per una qualsiasi impresa privata valgano anche per tutte le cooperative, senza sconti o deroghe, richiedendo che la “differenza” eventuale tra impresa coop e azienda privata possa per i lavoratori solo essere di segno positivo, come era e dovrebbe essere.

Bologna 30 settembre 2008

p. RdB/CUB Bologna
Luigi Marinelli

Commenti (2)

cooperative di vigilanza

buongiorno, io lavoro per una cooperativa di vigilanza a marghera, lavoro per 12 ore al giorno con uno o du riposi e molto spessosenza riposo, siamo obligati a lavorare con turni di 12 ore, in caso di rifiuto saremmo messi a ore 0, e capite che non sarebbe possibile per chi ha famiglia, le ore vengono pagate tutte cone ore ordinarie, messe in bustapaga come se fosse tutt regolare, ho bustapaghe con 240 ore segnate, nn sono segnate ne ferie ne permessi, nn viene percepita nessuna indennità notturna o festiva o di mancato riposo, sono esattamente più di dieci anni che questa azienda continua così, presumo nn ci siano abbastanza controlli, altrimenti ci sarebbero stati sicuramente dei provvedimenti, la ditta in questione è la serenissima vigilanza.
la paga media cn assegni familiari e con 240 ore di lavoro è di 1400 euro, valutate voi!

(6 Ottobre 2008)

antonio

danisi.antonio@gmail.com

gennaio 2009, cambiamenti

in molte vigilanze la situazione non è cambiata, con gioia, posso ritirare il pensiero esposto in precedenza, con l'applicazione del contrato nazionale, siamo tutelati, la cooperativa dove lavoro, la stessa del 2008 "serenissima",non solo ha migliorato senza dubbio la turnistica, dando respiro ai lavoratori, ma ha dato la possibilità a soci e dipendenti di godere di diritti che prima non avevamo la possibilita e, scusate il giuoco di parole, il diritto di avere, con contratti a tempo indeterminato correttamente rispettati anche dopo il cambiamento di contratto ,buste paga dettagliatamente compilate e tredicesime e quattordicesime inserite nel contratto, molto più di quello che si aveva prima, in questo periodo di cridsi nn sono azioni da sottovalutare,se pur di parte era giusto sottolineare la presenza di cooperative che nel limite del possibile cambiano migliorano e garantiscono posti di lavoro,la speranza è che altri abbiano la stessa fortuna nostra e trovino cooperative simili.

(8 Aprile 2009)

danisi antonio

danisi.antonio@gmail.com

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