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(2 Ottobre 2008)
E' davvero una pena la decisione da parte del Consiglio di Stato di accogliere la richiesta di sospensione della consultazione popolare sulla costruzione della Base americana a Vicenza. Una pena per l'arroganza e la cancellazione della democrazia.
Sono stata ieri a Vicenza e ho visto con i miei occhi la base: l'ho guardata dal belvedere e appariva come una ferita aperta di una città, consegnata nelle mani di un altro paese, un luogo di cui perdiamo la sovranità e dove troveranno - come dice ipocriticamente il Commissario Costa - riposo, i soldati di ritorno dalle missioni in Iraq e in Afghanistan, dove però non vanno a riposare ma a bombardare e uccidere troppo spesso civili.
Sono anche entrata nell'area destinata al 'riposo del guerriero' e ho avuto una sensazione di morte: ho visto gli uomini e le donne dell'aeroporto civile che sarà dimesso e che non avranno più il loro lavoro, e i 15 studenti da pilota che devono interrompere il loro corso e gli hangar e gli aerei inutilizzati, di corsa li stavano portando ieri a Thiene, perchè da Dal Molin hanno avuto l'ordine di non sollevarsi più in volo.
Sono andata nella tenda di No dal Molin, un laboratorio di democrazia e di volontà di cittadini e cittadine di Vicenza che non vogliono né una città militarizzata né l'inquinamento della quarta falda acquifera più grande d'Europa proprio sotto la base.
Concordo con le parole del Comitato del Presidio No dal Molin, di Cinzia Bottene e delle altre donne e uomini del Presidio: stiamo assistendo ad una drammatica emergenza democratica che cancella il legittimo diritto previsto costituzionalmente dei cittadini di esprimere liberamente la propria opinione e decidere del proprio territorio e della propria vita.
Vale comunque la pena andare avanti perché la battaglia del Presidio No Dal Molin è giusta perché difende la terra da disastri ambientali e da città militarizzate.
Tutta la mia solidarietà alle donne e agli uomini del No Dal Molin e la mia adesione alla manifestazione di questa sera e di tutti i giorni a venire.
Roma, 1 Ottobre 2008
Luisa Morgantini
Vice Presidente del Parlamento Europeo
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