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2008 anno della Palestina

Report della riunione nazionale del Forum Palestina del 4 ottobre

(7 Ottobre 2008)

Si è svolta sabato 4 ottobre a Roma la riunione nazionale tesa a definire l’ultima parte della campagna “2008 anno della Palestina”. Erano presenti come al solito numerose realtà politiche e associative provenienti da diverse città (Milano, Torino, Genova, Brescia, Bologna, Napoli, Roma, Firenze, Pescara).
La Campagna 2008 anno della Palestina, è andata avanti anche dopo il successo politico di maggio e delle iniziative di contestazione della Fiera del Libro di Torino dedicata a Israele e negata alla Nakba dei palestinesi. Da metà maggio in poi ci sono state 51 iniziative di informazione e dibattito sulla Palestina in diciotto città italiane grandi o piccole, c’è stato il Campeggio di solidarietà con la Palestina a Viareggio, due delegazioni (a giugno e a settembre) sono state nei campi profughi palestinesi in Libano e c’è stata l’azione Free Gaza (organizzata da realtà di altri paesi) che è riuscita a rompere con due navi l’embargo contro i palestinesi di Gaza.
E’ davanti agli occhi di tutti il perdurante tentativo di omettere la causa palestinese dall’agenda politica italiana, un dato questo che ha colpito perfino il quotidiano la Repubblica, il quale commentando un intervento del ministro degli esteri Frattini in un convegno sottolineava come, parlando della situazione in Israele e Medio Oriente non avesse mai nominato i palestinesi. La stessa cosa aveva fatto tutto l'establishment italiano in occasione della Fiera del Libro, ma la nostra iniziativa ha impedito questa operazione (vedi il discorso di Napolitano all'inaugurazione).
Questa sistematica omissione della questione palestinese, da un lato rivela la complicità politica, militare, diplomatica dei governi italiani con l’occupazione israeliana e l’apartheid contro i palestinesi, dall’altra è anche il risultato delle divisioni esistenti tra le forze palestinesi che ritardano il rilancio di una prospettiva comune di resistenza alla strategia israeliana e statunitense sia in Palestina che nel Medio Oriente.
Occorre dunque essere consapevoli della funzione soggettiva di una rete di solidarietà con la Palestina come quella che dalla fine del 2001 è stata attivata intorno all’esperienza del Forum Palestina. Spetta a questa soggettività agire affinché la causa palestinese non venga rimossa dall’agenda politica italiana, sia quella istituzionale che quella dei movimenti e del dibattito politico.
A tale scopo è stata confermata da tutti gli interventi la decisione di procedere alla costruzione di una manifestazione nazionale per sabato 29 novembre, in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con la Palestina decretata dalle Nazioni Unite.
La discussione è stata come al solito ricca e propositiva. L’esistenza di valutazioni diverse sulla situazione e le divisioni nel campo palestinese e sulle responsabilità politiche in Italia, si è confermata effettivamente come elemento di ricchezza nella costruzione dei percorsi di mobilitazione e confronto e non come elemento di logoramento dell’attività.

Dal dibattito sono emerse due questioni come centrali per l’azione politica e informativa nei prossimi mesi:
1) la messa in naftalina definitiva della parola d’ordine “due popoli due stati” (che in questi anni non abbiamo mai fatto nostra e che è stata spesso elemento di polemica con altre piattaforme in occasione di manifestazioni), una parola d’ordine logorata e svuotata dai fatti di ogni capacità/possibilità di prospettiva per la liberazione della Palestina. L’obiettivo dello stato unico per palestinesi, israeliani e di tutti coloro che vivono nel territorio della Palestina storica, diventa l’unica possibilità – seppur oggi difficile – di evitare nuovi orrori della storia. Esiste però il problema che questo obiettivo vive con crescente intensità e consapevolezza nella discussione di gruppi e intellettuali palestinesi e israeliani ma non è ancora diventato un elemento della piattaforma oggi indicata del movimento di liberazione e resistenza palestinese. La questione dello stato unico deve e può diventare il centro delle iniziative di confronto pubblico dei prossimi mesi ma non può essere ancora un punto della piattaforma della manifestazione del 29 novembre perché non corrispondente alla piattaforma su cui oggi agisce il movimento di liberazione palestinese. Sarebbe da parte nostra una sovrapposizione arbitraria.

2) La questione del diritto al ritorno dei profughi palestinesi assume una nuova centralità sia in un processo negoziale che assuma prima o poi una dimensione reale e non fittizia (il fallimento di quello iniziato a Oslo è visibile anche nei negoziati in corso tra ANP e Israele), sia per la ricostruzione dell’OLP intesa come legittimo rappresentante di tutto il popolo palestinese, inclusi i rifugiati nei campi profughi, una condizione questa rivendicata con forza dai palestinesi della diaspora e che l’avvento e la gestione dell’ANP hanno via via azzerato.
Il diritto al ritorno dovrà assumere quindi una importanza rilevante nelle prossime iniziativa ed anche nella piattaforma di convocazione della manifestazione. A tale scopo è stato proposto di costruire una gigantesca chiave da portare nel corteo così come hanno fatto nei campi profughi palestinesi a maggio per i 60 anni dalla Nakba.

Sulla manifestazione nazionale del 29 novembre è stato deciso di adottare la lettera dell’UDAP come base della piattaforma di convocazione e di lavorare affinché la convocazione venga fatta dalle associazioni dei palestinesi, consentendo così una adesione più ampia possibile alla manifestazione. Nei prossimi giorni il testo sarà a disposizione.

Le altre proposte emerse sono numerose e articolate:
a) presenza del bandierone palestinese e volantinaggio alla manifestazione nazionale e sciopero generale del 17 ottobre, volantinaggio alla manifestazione dell’11 ottobre;
b) Iniziative pubbliche in tutte le città di preparazione della manifestazione del 29 novembre;
c) Ciclo di presentazioni e conferenze con la presenza di Ilan Pappe del libro “La pulizia etnica in Palestina;
d) Iniziative dimostrative contro il Muro dell’apartheid durante la settimana internazionale contro il Muro (9-16 novembre) convocata come ogni anno dalla International Campaign “Stop the Wall”.
e) Prevedere iniziative di informazione e protesta per l’edizione 2009 della Fiera del Libro di Torino dedicata all’Egitto, soprattutto per quanto riguarda la complicità dei regimi arabi reazionari con l’embargo contro Gaza;
f) Avviare il progetto di un “Museo della memoria palestinese” in Italia che ricostruisca le vicende storiche dell’ultimo secolo sul territorio della Palestina e metta fine alla manipolazione della realtà

E’ stata indicata la data di sabato 9 novembre ( a Firenze) per una nuova riunione nazionale che discuta la gestione della manifestazione nazionale del 29 novembre. Orario e luogo saranno comunicati quanto prima.

Buon lavoro

Forum Palestina

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