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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Iraq, fermare la guerra anche con obiezione alle spese militari

dichiarazione di Tiziana Valpiana

(24 Febbraio 2003)

"Ogni guerra, oltre che costi non quantificabili in termini di perdita di vita, di dolore fisico e morale e di incalcolabili conseguenze, comporta elevatissimi costi economici per approntare arsenali e apparati bellici.

Uno dei principali mezzi con cui materialmente ‘ripudiare’ la guerra è il rifiuto di destinare risorse umane e materiali alla sua preparazione. - è quanto ha dichiarato Tiziana Valpiana, deputata di rifondazione Comunista - Aderendo alla Campagna per l'Obiezione alle spese militari, iniziata in Italia nel 1982, intendo non essere complice della predisposizione di strumenti bellici, nemmeno, indirettamente, con un contributo economico.

In questo drammatico momento, in cui sembra difficilmente scongiurabile un’incostituzionale ‘guerra di aggressione preventiva’ contro l’Iraq, un problema personale può assumere un significato simbolico e - ha proseguito Valpiana - va, quindi, reso pubblico, anche scrivendo al Presidente Ciampi.

Personalmente ogni anno ho destinato la quota parte dell’IRPEF non versata allo Stato per le spese militari al Fondo per la Pace, per molti anni consegnato al Presidente della Repubblica, in qualità di garante della Costituzione. Nel corso di questi anni ho ricevuto solleciti al pagamento delle quote non versate, fino ad arrivare, in alcuni casi, al pignoramento di beni mobili, all'inizio di quest'anno, però, il Servizio Riscossione Tributi Concessione di Verona mi ha comunicato il fermo amministrativo dell’autovettura in relazione al debito tributario di soli 136 euro.

Ritengo questo provvedimento un mezzo eccessivo per ‘costringere’ al versamento della quota dovuta chi, tanto più, non l'ha versata per motivi di coscienza, e - ha aggiunto Valpiana -, considerato il mio status di parlamentare eletta nella circoscrizione Veneto 1, che si sia prodotta un’indebita limitazione del mandato elettivo.

La lotta contro il terrorismo e le dittature si realizza affermando i diritti fondamentali di tutti i popoli del pianeta, riducendo le ingiustizie e rinforzando l'Onu, non certo attraverso le guerre. Oggi per fermare la guerra c’è bisogno del coinvolgimento in prima persona di ciascuno di noi ed è per questo che porterò avanti la mia obiezione alle spese militari, per dire no alla guerra senza se e senza ma.


Sia Come cittadina contribuente sia come parlamentare, farò sentire in ogni modo la mia voce contraria alla guerra, in sintonia con i milioni di cittadine e cittadini italiani che sostengono iniziative per la Pace e la difesa dell'Art. 11 della Costituzione."

Roma, 19 febbraio 2003

Tiziana Valpiana

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