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Omaggio al principe

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(11 Dicembre 2010) Enzo Apicella
Londra. Una manifestazione di studenti contro l'aumento delle tasse universitarie assalta il Ministero del tesoro, la Corte suprema e... la Rolls di Carlo e Camilla

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(La controriforma dell'istruzione pubblica)

Tagli alla ricerca e al personale: il governo distrugge l’Università!

Scendiamo in piazza il 14 \11

(13 Novembre 2008)

Dopo avere incontrato il Governo, la Cisl ha revocato lo sciopero nell’università, rimangiandosi i contenuti della piattaforma di convocazione, una scelta incoerente ma in piena sintonia con quanto fatto poche settimane fa quando ha sottoscritto l’intesa sul contratto del pubblico impiego che prevede aumenti di 40 euro al mese, meno della metà di quanto richiesto dalla stessa cisl, con uil e cgil, solo pochi mesi fa.

In queste ultime settimane, non è stata convocata una mobilitazione in ogni luogo di lavoro e lo sciopero generale che, insieme a una forte rivendicazione per salari e pensioni, si proponesse di respingere una minaccia che riguarda la vita della stragrande maggioranza della gente che lavora: lo smantellamento della scuola e dell’università pubblica.

La manifestazione nazionale a Roma del 14 novembre sarà partecipata grazie soprattutto agli studenti che bene hanno fatto a dire NO alla privatizzazione dell’istruzione e a compromessi al ribasso con il Governo

Dopo i tagli al fondo ordinario determinati dalla legge n. 133 e il blocco di fatto delle assunzioni, con la “finanziaria” 2009 arriveranno altri tagli al fondo di finanziamento ordinario; la riduzione delle piante organiche degli enti; la fine -al 30/6/2009- del processo di stabilizzazione dei precari; la riduzione drastica degli stessi incarichi a termine; la trasformazione delle università in fondazioni private per regalare al “migliore” offerente la ricerca e i corsi di laurea (com’è stato fatto per l’Alitalia).

In Italia non mancano baroni, nepotismi e clientelismi, ma non sarà certo questo governo a ridurne il potere e a cacciarli fuori dagli atenei per favorire un reclutamento equo, trasparente e valido ai fini dell’attività docente.

La volontà del governo (malgrado la propaganda sulle sue false “aperture”, tese a portare confusione nel movimento di lotta) è di tenere ferma la sostanza delle sue decisioni: taglio dei fondi destinati all’università, alla ricerca e al lavoro nel settore pubblico (cancellazione di posti, cacciata di precari, negazione di ogni loro stabilizzazione, attacco al salario e ai diritti), privatizzazione sfrenata del sapere.

E tutto questo, che rappresenta un impoverimento sociale e culturale di dimensioni disastrose, viene spacciato per risanamento economico.
Che, nel linguaggio di questo governo, vuol dire: fare “risparmi” sui settori sociali a reddito basso e medio-basso, per regalare a quelli con reddito alto e medio-alto, in particolare alle imprese, prime fra tutte le banche.

Non va bene! Per questo la sanità, l’istruzione e il lavoro, il ritiro della 133 e della riforma tremonti gelmini, aumenti salariali adeguati al costo della vita, assunzione dei precari, difesa della democrazia sindacale, rilancio del potere di acquisto e di contrattazione dovranno essere i nostri obiettivi , oggi più che mai

COBAS UNIVERSITA’ Confederazione COBAS - Pisa

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