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(8 Marzo 2009)
“Perché dobbiamo dirci cristiani”, titola Pera il libro che ha avuto il suo battesimo il 6 marzo in Sapienza a Pisa, in occasione della presentazione organizzata da “Laboratorio99”, il centro di reclutamento e coordinamento delle destre extraparlamentari e di quelle parlamentari (come risulta dall’inchiesta “Pisa nera” di recente pubblicata da Rebeldìa).
Con un titolo ispirato a tutt’altro che alla tolleranza, visto che proclama il dovere di essere cristiani, e con uno sponsor come il “Laboratorio99”, c’era proprio da aspettarsi che la cosa andasse a finire in crociata.
Infatti, sprovvisti di croce, ma provvisti di equipaggiamento anti-sommossa e di certo benedetti da un Governo capeggiato da un “unto del Signore” (come ebbe ad auto-dichiararsi i cavalier Berlusconi, oggi sempre più in grazia di Vaticano), poliziotti e carabinieri non ci sono andati per il sottile, manganellando, spaccando teste, denunciando i gruppi di studenti andati a contestare tanta arroganza, diciamo accademica, e tanto fondamentalismo religioso, espresso da un laico devoto come Pera, ma non per questo meno arrogante (Giuliano Ferrara docet) di certi credenti oscurantisti.
Dopo l’aggressione poliziesca del 28 febbraio a Bergamo contro mille democratici accorsi a presidiare la città dall’invasione delle squadracce di “Forza Nuova”, il Governo ha voluto dare a Pisa democratica e antifascista un’altra dimostrazione della sua determinazione a usare la forza e la violenza contro chi “non ci sta”. Come dire: “O con noi o contro di noi, e … guai ai vinti!”.
Una ragione in più per continuare a “non starci” e per essere più numerosi a fare opposizione e a resistere.
Osservatorio sul fascismo - Pisa
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