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(14 Settembre 2010) Enzo Apicella
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Piena liberta’ di lotta e di organizzazione

Sabato 28 marzo tutti in piazza a Roma

(20 Marzo 2009)

Continuano a diffondersi, nel paese, da parte degli apparati repressivi dello stato e della grande stampa asservita ai poteri forti, pulsioni autoritarie e comportamenti criminalizzanti ed apertamente repressivi.
L’aggressione di polizia e carabinieri agli studenti della Sapienza che volevano uscire in corteo per la città, il divieto di manifestazione con i movimenti di lotta per la casa in Campidoglio sono due avvenimenti che – paradigmaticamente – ci mostrano l’essenza blindata del diritto di manifestare come inteso dal governo.

Ma l’autoritarismo galoppante, come, ad esempio, le recenti norme tese a limitare il diritto di sciopero, non è un prodotto, unicamente, del governo del Cavaliere ma sono state sollecitate ed avallate, anche negli anni passati, dai sindacati collaborazionisti, dai sindaci/sceriffi come Cofferati, Chiamparino o da personaggi come il governatore Bassolino. Del resto anche l’attuale corso politico del Partito Democratico non si è discostato da una tentazione ricorrente ad una gestione bipartizan di alcune questioni di carattere generale (vedi il recente Protocollo sulle Manifestazioni, sottoscritto a Roma o l’accettazione di alcune ronde, in molte città del Nord e del Centro Italia definite come una sorta di “sostegno alle forze dell’ordine”).

Contro questa sequenza repressiva occorre mobilitarsi denunciando ai lavoratori, agli studenti, ai precari ed a tutti i settori sociali l’essenza antisociale di questi episodi i quali si moltiplicano mentre iniziano a palesarsi le ricadute, sulle condizioni di vita dei ceti popolari, della immanente crisi economica.

Al di là dei necessari momenti di controinformazione che si stanno organizzando nelle varie città (alle Prefetture, nelle piazze, nei posti di lavoro più grandi) abbiamo tutti una prima occasione nazionale per mostrare la nostra determinazione a non abbassare la testa nei confronti di questi provvedimenti liberticidi: la Manifestazione del 28 Marzo, a Roma, organizzata dal Patto di Base (CUB-COBAS-SdL) assieme alle reti sociali di movimento.

Quanti, a vario titolo, in tutti i settori della società, della cultura e della politica avvertono il delinearsi di un pericoloso clima securitario ed oscurantista sono chiamati ad uno schieramento di difesa di ciò che residua delle libertà formali e materiali affermate, nei decenni scorsi, dalle dinamiche del conflitto. Continuare a tacere, mettere la testa sotto la sabbia – nell’attuale contesto politico – si configura, inequivocabilmente, come un tacito assenso verso questa deriva reazionaria.

La Rete dei Comunisti

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