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(16 Maggio 2003)
Amianto per coibentare i tubi e il vano motori di autobus e battelli, amianto attorno alle botole e sulle tettoie.
E se c'era da cambiare qualcosa, via di martello e scalpello, con polvere d'amianto un po' ovunque. Dagli anni Settanta e fino al 1996, anno in cui l'azienda lo mise ufficialmente al bando in ossequio alle norme nazionali, i dipendenti Actv impegnati nel reparto manutenzione - al cantiere navale di Sant'Elena come nelle officine meccaniche di Mestre, Chioggia e Sottomarina, Dolo - hanno inalato fibre di amianto.
Perciò - ha deciso nei giorni scorsi il giudice del lavoro Maura Caprioli - questi lavoratori hanno diritto alle agevolazioni pensionistiche previste dalla legge e, dunque, a vedersi riconosciuti dall'Inps dieci anni di contributi in più. Pensione in cambio dei polmoni di meccanici che per 10, 20, chi addirittura trent'anni ha lavorato con l'amianto, respirandone le polveri.
Venti i lavoratori hanno così ottenuto dal giudice del lavoro ciò che l'Inps aveva loro negato.
Centro di documentazione e lotta - Roma
TENGO A PRECISARE CHE SONO UN LAVORATORE DELL'AZIENDA ACTV ,NELLA QUALE VI SONO STATI LAVORATORI INTERESSATI A TALE RICONOSCIMENTO. TUTTO, PERO' VIENE VANIFICATO, QUANDO GLI STESSI RICORRENTI, HANNO FATTO RICHIESTA DEL SUPER BONUS PER RESTARE A LAVORARE NELLA STESSA AZIENDA, MERCIFICANDO E SVENDENDO UN COSI' IMPORTANTE RICONOSCIMENTO AL DIRITTO ALLA SALUTE, PRECISO CHE QUESTI SONO SOLO DEL CANTIERE ACTV ISCRITTI ALLA FAISA CISAL. FORSE QUESTE PERSONE NON SONO DEGNE DI CHIAMARSI LAVORATORI.
(30 Ottobre 2006)
GIOVANNI
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