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Via dall'Afghanistan, via Berlusconi!

(19 Settembre 2009)

Ieri, nel cuore di Kabul, sei militari italiani a bordo di alcuni mezzi blindati di un reggimento della "Folgore" di scorta a un convoglio NATO, sono rimasti uccisi in un attacco condotto da insorgenti afghani.

Si è trattato dell’'ultimo di una serie di attacchi, anche mortali, a cui sono state sottoposte da vari anni le forze armate italiane che occupano il territorio dell'Afghanistan nel quadro di quella che il governo Berlusconi, mentendo spudoratamente, continua a definire una «missione di pace» volta a portare in quel paese «la democrazia».

Di quale «democrazia» si tratti sono state eloquenti testimoni le recenti elezioni-farsa che hanno confermato al potere il fantoccio Karzai in mezzo a un oceano di brogli elettorali, riconosciuti anche da varie fonti internazionali.

Gli avvenimenti dovrebbero aprire definitivamente gli occhi a chi è ancora ingannato dalla becera propaganda nazionalista dei vari Berlusconi, La Russa, Frattini, e da tutto il coro dei loro servitori giornalistici e mediatici: in Afghanistan l'Italia è in guerra, una sporca guerra imperialista per il controllo di zone strategiche e di importanti fonti e corridoi energetici, indispensabili per la sopravvivenza del capitalismo nordamericano ed europeo.

Per questi scopi sono stati inviati truppe e mezzi in qual paese, per questi scopi si continua a finanziare la missione, e pertanto la responsabilità politica delle vittime che la legittima resistenza all'occupazione militare determina è da attribuire interamente al governo in carica.

Le guerre imperialiste di oggi sono diverse da quelle del passato. Sono cambiate le tattiche militari degli occupanti, sono cambiati i loro sistemi d'arma (apparecchiature elettroniche dei militari a terra, droni, bombe a guida laser e satellitare, ecc.) e sono cambiate le forme di resistenza dei popoli aggrediti e occupati, insieme alle armi che essi scelgono per contrastare gli invasori del loro paese. Sempre più si intrecciano e si confondono, sul campo, i combattenti e i civili.

Se questa è la tendenza, destinata a svilupparsi in misura crescente nel prossimo futuro, la sostanza è rimasta la stessa: le guerre imperialiste vengono combattute non per gli interessi dei lavoratori e dei popoli, ma per i luridi interessi dei monopoli capitalisti e dei loro governi.

E' ora che il movimento di lotta antimperialista riprenda vigore in Italia, non più sotto la guida di esangui direzioni pacifiste, ma di autentiche forze comuniste e rivoluzionarie.

La maggioranza del popolo italiano vuole il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, vuole farla finita con la guerra di rapina che da otto anni si combatte in quel paese con il pretesto degli attentati dell’11 settembre (che in realtà sono stati auto-attentati orchestrati dalla gang di Bush).

Fuori l'Italia dall'Afghanistan! Ritiro immediato di tutte le forze militari italiane impegnate all'estero! Via le basi militari USA e NATO dal nostro territorio! Fuori l'Italia dalla NATO!

18 settembre 2009

Piattaforma Comunista

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