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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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(Di lavoro si muore)

Edilizia mortale

(20 Giugno 2003)

Di lavoro si muore sempre più spesso. Nel lavoro manuale e in quelli deregolamentati, soprattutto. Come nell'edilizia, da sempre. Morti ammazzati da scelte padronali secondo cui la sicurezza è l'ultima voce presa in considerazione nel preventivo dei costi e nella programmazione dei lavori. Morti nascosti, spesso; e per cui nessuno paga mai. Secondo la Fillea Cgil, ci sono state nei cantieri edili 104 vittime accertate dal primo gennaio di quest'anno. Ma sono certamente di più perché un "irregolare", specie se extracomunitario, non esiste per l'anagrafe della Cassa edili né per quella dell'Inail (le fonti primarie del monitoraggio).

L'età media delle vittime si aggira sui 40 anni. Sotto accusa è dunque l'organizzazione del lavoro, non la presunta "imperizia" dei lavoratori. Il 39% muore cadendo dalle impalcature, il 13% per crollo dei muri, il 13% travolto da gru, carrelli elevatori o ruspe, l'8% colpito dai materiali di lavoro, il 7% viene folgorato. Le imprese sono troppo piccole e vivacchiano lucrando su salari in nero, risparmiando su ogni sistema di sicurezza. I ritmi di lavoro sono troppo sostenuti. E poi la precarizzazione del rapporto di lavoro mette l'edile in una posizione debolissima: o accetti quelle condizioni o te ne vai a cercare lavoro altrove, ma non sarà molto diverso. L'approvazione della legge 30, che renderà ancora più flessibile il mercato del lavoro non potrà che aggravare ulteriormente la situazione. In Italia il tasso medio di mortalità è di 3,3 ogni centomila lavoratori, mentre la media europea è a 2,7. Morti sacrificati sull'altare di un'ideologia: quella del guadagno facile, rapido, senza soggetti titolari di diritti in grado di farli rispettare.

18 giugno 2003

Centro di documentazione e lotta - Roma

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