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Firenze. Solidarietà a chi sciopera

Gli studenti universitari di Firenze solidarizzano con lo sciopero dei lavoratori in appalto

(8 Marzo 2010)

Esprimiamo piena solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori in Appalto dell'Università oggi in sciopero di 2 ore (la prima e l'ultima della giornata), per i ritardi nella consegna delle buste paga e per l'assenza di un confronto sull'organizzazione del lavoro da parte delle ditte.

Oltre a questi problemi i lavoratori hanno sollevato una questione ancor più importante, quella delle relazioni con l'Università.

Le lavoratrici ed i lavoratori in appalto svolgono esclusivamente mansioni per l'Università: sono le persone che puliscono i locali e che svolgono quotidianamente il servizio di portineria. La logica vuole che l'Università gestisca direttamente questi servizi, ma la realtà è ben diversa: questi servizi sono svolti da dipendenti di ditte esterne, cioè salariati del settore privato.

Ecco i motivi per i quali l'Università ha effettuato questa discutibilissima scelta: 1. i lavoratori in appalto non godono giuridicamente delle tutele dei dipendenti pubblici. Un esempio recente di tale disparità di trattamento è stata la chiusura dell'Università il sabato.

Mentre i dipendenti pubblici hanno subito una riorganizzazione degli orari lungo i restanti cinque giorni, in modo da non perdere ore, i lavoratori in appalto hanno semplicemente perso una giornata di lavoro e, dunque, una giornata di stipendio in meno a settimana. Oltre a questo, godono mediamente di salari più bassi; 2. l'appalto è un contratto che l'Università stipula con una ditta esterna. Qualsiasi decisione dell'Università riguardante l'organizzazione del lavoro si riflette automaticamente sulla condizione di questi lavoratori senza che essi possano metter bocca o aprire un tavolo di trattativa con l'Università. L'ipotesi “estrema” della revoca (o della non riconferma) del contratto di appalto costituisce una spada di Damocle che pende sulla testa di questi lavoratori e li rende estremamente ricattabili. L'Università in questo modo si garantisce una flessibilità decisionale senza limiti, lasciando alla ditta, in modo pilatesco, il compito di gestire il conflitto con i dipendenti e di organizzarne il lavoro.

3. il processo di esternalizzazione dei servizi pubblici è un fenomeno storico in divenire, avviatosi prepotentemente in Italia negli anni '90. Esso si basa sul postulato neo-liberista per cui ”privato è meglio”. Poiché non siamo nella scatola di Edgeworth dove tutti sono uguali e felici, ma in una società divisa in classi, possiamo dire che tale processo va a tutto vantaggio del grande capitale che può accaparrarsi fette di mercato in condizioni monopolistiche semplicemente subentrando alla gestione pubblica dei servizi. Il risultato è un palese peggioramento delle condizioni di lavoro ed un peggioramento del servizio, improntato ad un criterio di profittabilità più che di utilità.

Il sistema degli appalti garantisce ai lavoratori un peggioramento in termini di precarietà e sicurezza sul lavoro, accanto ad un aumento del controllo e della ricattabilità. Individuando nell'Università la controparte con cui trattare, i lavoratori svelano l'assurdità del sistema degli appalti, ed il suo essere funzionale all'approfondimento dello sfruttamento.

SOLIDARIETA' ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI IN APPALTO!

REINTERNALIZZAZIONE E STABILIZZAZIONE PER TUTTE/I!

Collettivo Politico di Scienze Politiche, Collettivo di Lettere e Filosofia, Collettivo di Agraria, Spazio Liberato 400 Colpi

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