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(19 Luglio 2010)
NEL DARE LA PROPRIA SOLIDARIETA’ AI LICENZIATI FIOM RICORDA CHE NEL 2006 OTTO LAVORATORI DELLO SLAI COBAS FURONO LICENZIATI A POMIGLIANO PROPRIO SU ‘IMPUT’ DELL’ALLORA SEGRETARIO FIOM GIANNI RINALDINI E CHE OGGI IN FIAT LA QUESTIONE DELLA DEMOCRAZIA SINDACALE ASSUME GRANDE RILEVANZA, DALL’USO DEI REPARTI CONFINO COME QUELLO DI NOLA DOVE SONO STATI COLLOCATI OLTRE 100 ISCRITTI ALLO SLAI COBAS AI LICENZIAMENTI POLITICI PASSATI ED ODIERNI, AL MANCATO RINNOVO DELLE RSU ORMAI DECADUTE DA OLTRE UN ANNO. ED OGGI SIAMO ADDIRITTURA AL “FURTO AZIENDALE” DEL PREMIO DI RISULTATO CHE LA FIAT RIFIUTA DI CORRISPONDERE NELLA BUSTA PAGA DI FINE MESE.
Lo Slai cobas, in coerenza col mandato assembleare del 14 maggio scorso (2° turno - il 1° era in CIGS) in cui i lavoratori bocciarono all’unanimità il “piano Marchionne” - e con la conseguente partecipazione di propri componenti in commissione elettorale ed ai seggi del referendum dello scorso 22 giugno - ha fornito sponda organizzata alla campagna del No e ridato “forza, voce e speranza” ai lavoratori impedendo quel “ritorno al medioevo” in cui la Fiat ed i suoi complici speravano di precipitarci! In questo modo si è dato una possibilità a tutti di tenere aperta una “partita” che, se i lavoratori vorranno, potranno definitivamente vincere tenendo alta la bandiera della propria dignità e dei loro diritti.
In questo senso la proposta a Fiom-Fim-Uilm di indire “scioperi unitari”: una proposta pubblica che domani sarà inoltre volantinata a tutti i lavoratori che rientreranno domani in fabbrica richiamati dalla cassa integrazione fino a venerdì prossimo: gli addetti alla produzione del modello “159” (quelli addetti alla “147” permangono in CIGS).
Pomigliano d’Arco, 19/7/2010
Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate
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