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Cucirsi le labbra dentro un CIE

(21 Maggio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

Quanto deve essere disperata una donna per cucirsi da sola le labbra in segno di protesta? Quanto sono disperate le persone che ogni giorno tentano di rompere il muro del silenzio dai quali sono avvolti? Quanti tra voi sanno quello che sta succedendo dentro i lager italiani? E come fate a vivere senza voler capire quali torture subiscono degli esseri umani a due passi da casa vostra?

Riportiamo da Noi non siamo complici: Storie di ordinaria disperazione nei Cie

Riportiamo, così com'è, un lancio di agenzia e rileviamo la crescente tendenza a dissimulare, psichiatrizzandola, la disperazione di donne e uomini rinchiuse/i nei lager.

IMMIGRAZIONE: DONNA SI CUCE LABBRA PER RIFIUTO ASILO POLITICO

(ANSA) - BOLOGNA, 21 MAG - Una immigrata del Centro di identificazione ed espulsione di Bologna, ieri sera si e' cucita le labbra con ago e filo per protestare contro il rigetto della sua richiesta di asilo politico. La donna - ha reso noto la direzione del Cie - e' stata subito soccorsa e trasportata in ospedale dove e' anche stata sottoposta a valutazione psichiatrica. Ma e' risultato che la donna e' nelle piene capacita' di intendere e di volere e quindi non e' stata accettata in regime di ricovero. Cosi' e' stata ricondotta nel Cie dove e' assistita da personale medico e dal servizio di sostegno psicologico interno. La donna chiede di parlare con il magistrato e la sua richiesta e' stata sottoposta all'Ufficio immigrazione di Bologna.

Oggi, un altro ospite del Cie bolognese sottoposto nei giorni scorsi a visita psichiatrica, mentre si trovava in una struttura ospedaliera per essere valutato da una equipe medica, si e' gettato dal piano ammezzato. L' uomo e' stato ricoverato per una sospetta frattura alle gambe.

Aggiornamento:

(ANSA) - BOLOGNA, 21 MAG - La donna - magrebina sui 30 anni - e' sempre con la bocca cucita e rifiuta ogni cura fino a quando non riuscira' a parlare con il magistrato. La cucitura consiste comunque in qualche punto e la donna e' in grado di parlare e di bere.

Ieri sera l' immigrata e' stata trasportata al pronto soccorso dell' ospedale sant'Orsola ed e' stata visitata dai medici e dal servizio psichiatrico. Ma, dato che e' stata dichiarata capace di intendere e di volere e ha continuato a rifiutare ogni cura, i medici non hanno potuto toglierle il filo dalle labbra, perche' si sarebbe trattato di una violazione della sua volonta'. Cosi' la donna e' stata ricondotta al Cie.

"Tutti sono liberi di protestare - ha detto la direttrice del Cie di Bologna, Annamaria Lombardo - ma stiamo cercando di convincerla a intraprendere altre strade, come ad esempio il ricorso rispetto al rigetto della sua domanda di asilo politico". Attualmente l' immigrata e' assistita da personale medico, infermieristico e da mediatori culturali.

fonte: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/05/22/cucirsi-le-labbra-dentro-un-cie

www.comunistiuniti.it

Fonte

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