">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

3 al giorno

3 al giorno

(10 Ottobre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Di lavoro si muore)

Valentina Candela, a 4 anni da un incidente sul lavoro senza giustizia e senza risarcimenti...

(14 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Francesca Mannocchi, Radio Città Aperta

14-07-2010/16:21
--- Valentina ora ha 27 anni, è laureata in Psicologia e ha appena iniziato il tirocinio. Sorride quando racconta la sua storia. E' forte e determinata. Come sua madre, Imma, che assieme a lei sta combattendo due battaglie diverse ma parallele: quella per vedere riconosciuti i diritti di lavoratrice vittima di incidente sul luogo di lavoro e quella contro la malasanità.
Il 24 gennaio di 4 anni fa Valentina svolgeva il servizio civile presso il Consorzio Cooperative Icaro a S. Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Avrebbe dovuto dedicarsi ad un progetto denominato “Galilei”, un progetto che avrebbe dovuto agevolare, attraverso la somministrazione di test, l'inserimento lavorativo di persone disagiate. Invece Valentina, nella cooperativa Icaro, è stata affidata a mansioni amministrative, estranee ai compiti di sua competenza, per supportare l'attività del Consorzio.
In questa già difficile situazione di confusione nelle mansioni, Valentina e le sue colleghe trascorrono l'inverno senza termosifoni, spesso addirittura senza acqua. L'unica fonte di calore è una stufa a gas.
Ma quel 24 gennaio dalla stufa a gas si spargono le fiamme che investono Valentina. “Davo le spalle alla stufa- racconta la ragazza ai nostri microfoni- e improvvisamente ho visto la gonna prendere fuoco. Ero sola e così ho chiamato una collega che, impaurita non è riuscita a fronteggiare il problema, non trovavamo acqua. Ho camminato diventando sempre più una torcia umana”. La 626 (la legge sulle norme sulla sicurezza) questa grande sconosciuta. Non c'erano estintori, non avrebbe dovuto esserci stufe a gas, non c'era una fonte d'acqua...
Così Valentina viene ricoverata al Cardarelli di Napoli dove inizia il disastro medico. Entra in ospedale con il 25% del corpo ustionato e una prognosi di 60 giorni, esce dopo 6 mesi e 9 operazioni con l'80% del corpo leso e uno shock settico.
A distanza di 4 anni Valentina racconta, ai microfoni di Radio Città Aperta, che non si cura più a Napoli ma a Roma, ha ormai subito 18 operazioni, è sottoposta a cure quotidiane tra i centri ustioni di Roma e Latina e ha iniziato la sua lunga e difficile battaglia legale.
Sì perché Valentina stava effettivamente lavorando, ma per il servizio civile non è prevista iscrizione all'Inail, dunque per lo stato, la ragazza non è vittima di incidente sul lavoro, né viene menzionata nelle statistiche. Non ha visto un soldo, ad eccezione di un esiguo rimborso dell'assicurazione per il servizio civile.
Dopo 4 anni il Consorzio Icaro svolge serenamente il proprio servizio con altri ragazzi concessi dal servizio civile. L'unico risultato è stato un rinvio a giudizio per Gabriele Capitelli, presidente del consorzio e di due infermieri del Cardarelli che sarebbero responsabili di errori medici.
Il caso di Valentina è arrivato in 'Commissione errori sanitari' che ha chiesto una relazione all'assessore alla sanità della Regione Campania Mario Santangelo, con eventuali valutazioni e conclusioni sul caso, anche in ordine a specifiche responsabilità individuali.
Ma intanto il tempo passa, e per le imputazioni potrebbe arrivare la prescrizione. La vita di Valentina è cambiata per sempre e nessuna istituzione le riconosce né giustizia né risarcimenti.

www.radiocittaperta.it

4493