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Naji Al-ali

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(23 Luglio 2011) Enzo Apicella

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(Palestina occupata)

Il PFLP denuncia l'incontro Fayyad-Barak come pericolosa copertura dei crimini compiuti dalle forze occupanti

(2 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pflp.ps

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha condannato l’incontro del 5 luglio 2010 tra il primo ministro dell’Autorità Palestinese, Salam Fayyad, e il ministro della Difesa della forza occupante, Ehud Barak, osservando che un incontro con questo criminale razzista non ha giustificazioni di sorta, e si svolge nel mezzo di un’occupazione, degli attacchi contro il nostro popolo a Gerusalemme e della prosecuzione costante dell’assedio sulla Striscia di Gaza.

Il Fronte in un comunicato ha riferito come questo incontro, che è parte dei preparativi per negoziati diretti e/o indiretti, si è svolto a garanzia dei piani illustrati da Netanyahu nel suo incontro con il presidente americano Obama, e dei crimini dell’imperialismo americano e della brutalità sionista. Inoltre, per il PFLP queste riunioni servono solo al nemico, ledono gli interessi palestinesi e forniscono una copertura agli insediamenti degli occupanti. E’ necessario che qualunque riunione di questo tipo cessi immediatamente, in quanto rappresenta solamente un danno per la causa palestinese e una copertura per i crimini in atto contro il nostro popolo.

Inoltre, il compagno Marwan Fahoum (Abu Sami), membro dell’Ufficio politico del PFLP, ha commentato in risposta alla diffusione di notizie inerenti un incontro tra il presidente dell’AP, Mahmoud Abbas, e le organizzazioni sioniste negli Stati Uniti che “se Abu Mazen non ha alcuna capacità di difendere i diritti del popolo palestinese, è meglio per lui che si dimetta dal suo incarico e faccia spazio ad altri in grado di meglio sostenere l’onere della difesa degli interessi del popolo palestinese”.

Il compagno Fahoum ha affermato che “le dichiarazioni di Abbas riflettono le questioni al centro del progetto nazionale palestinese. Il progetto nazionale palestinese si fonda principalmente sul diritto del popolo palestinese a ristabilirsi sulle sue terre occupate dal 1948, nonché il diritto di liberare i territori occupati nel 1967”.

Il giornale Ha’aretz ha parlato della riunione di Abbas con le organizzazioni sioniste negli Stati Uniti il 10 giugno 2010, riferendo come egli abbia sottolineato che “non avrebbe mai negato il diritto degli ebrei alla terra di Israele”, colpendo l’essenza del diritto del popolo nativo palestinese (di tutte le religioni) alla propria terra.

Il compagno Fahoum ha spiegato che tale dichiarazione è un “colpo al cuore del diritto al ritorno dei profughi alle loro case da cui sono stati espulsi con la forza. Come possiamo ottenere il ritorno dei profughi alla terra, a questa terra, se viene riconosciuta come ‘diritto degli ebrei’? Questa affermazione è una pericolosa accettazione del concetto di ‘stato ebraico’, la definizione stessa del sionismo, in un incontro con i sionisti negli Stati Uniti”, dichiarando che ciò rappresenta un pericolo evidente per la causa palestinese. Viene riconosciuto in anticipo il diritto degli ebrei? Si, questo è il senso di tale dichiarazione.

Il compagno Fahoum ha dichiarato che Abbas “è andato troppo oltre” nel tentativo di azzerare o pregiudicare i diritti del popolo palestinese. Ha affermato che “le ripetute dichiarazioni di Abbas esulano dalla sua autorità, oltre ad essere sprezzanti dei diritti del popolo palestinese mentre si suppone che il suo lavoro sia quello di difendere tali diritti”, ed ha chiesto le sue dimissioni per lasciar posto a coloro che sostengono i diritti del nostro popolo.

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www.pflp.ps

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