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Ricordando Stefano Chiarini

Ricordando Stefano Chiarini

(6 Febbraio 2007) Enzo Apicella
E' morto Stefano Chiarini, un giornalista, un compagno,un amico dei popoli in lotta

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La mia fede nell’avvenire comunista del genere umano non è meno ardente, anzi è ancora più salda, che nei giorni della mia giovinezza...

(31 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

Il settantesimo anniversario della morte di Trotsky non e' stato ricordato dai media ma il suo pensiero ha cambiato la storia. Una storia anche personale di ognuno di noi. Le sue analisi politiche si sono concretizzate dopo la sua morte con estrema precisione. Fra le altre la previsione dello sviluppo economico veloce di paesi arretrati e il conseguente superamento di paesi capitalisti in passato piu' avanzati.

( teoria dello sviluppo combinato - programma di transizione ).

L’ analisi della crisi del capitalismo, le distorsioni dell’ imperialismo, la proposta tattica del fronte unico , le analisi culturali sull’ arte e la letteratura hanno amplificato nel tempo la difesa del marxismo scientifico. I trotskisti sono in questi anni di fronte al grande impegno di ricostruire il programma della quarta internazionale dopo la fine definitiva e totale dello stalinismo. Abbiamo enormi spazi politici da riprenderci. Trotsky ha indicato la strada.

La sua umanità e la sua fermezza dei principi marxisti vivono con noi.

Ruggero Rognoni

( com. politico naz. PCL )

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Non ho bisogno di confutare ancora una volta le stupide e vili calunnie di Stalin e dei suoi agenti: non v' è una macchia sul mio onore rivoluzionario.

Né direttamente né indirettamente non sono mai sceso ad accordi, o anche solo a trattative dietro le quinte, coi nemici della classe operaia. Migliaia d’oppositori di Stalin sono cadute vittime d’accuse analoghe, e non meno false. Le nuove generazioni rivoluzionarie ne riabiliteranno l’onore politico e tratteranno i giustizieri del Cremlino come si meritano.

Ringrazio con tutto il cuore, gli amici che mi sono stati fedeli nei momenti più difficili della mia vita. Non ne nomino nessuno in particolare, perché non posso nominarli tutti. Mi ritengo tuttavia nel giusto facendo un’eccezione per la mia compagna, Natalja Ivanova Sedova. Oltre alla felicità di essere un combattente per la causa socialista, il destino mi ha dato la felicità d’essere suo marito. Durante i circa quarant’anni di vita comune, ella è rimasta per me una sorgente inesauribile d’amore, di generosità e di tenerezza. Ha molto sofferto, soprattutto nell’ultimo periodo della nostra esistenza. Mi conforta tuttavia, almeno in parte, il fatto che abbia conosciuto anche giorni felici.

Per quarantatré anni della mia vita cosciente sono rimasto un rivoluzionario; per quarantadue ho lottato sotto la bandiera del marxismo. Se dovessi ricominciare tutto dapprincipio, cercherei naturalmente di evitare questo o quell’errore, ma il corso della mia vita resterebbe sostanzialmente immutato. Morirò da rivoluzionario proletario, da marxista, da materialista dialettico, e quindi da ateo inconciliabile.

La mia fede nell’avvenire comunista del genere umano non è meno ardente, anzi è ancora più salda, che nei giorni della mia giovinezza.

Natascia si è appena avvicinata alla finestra che dà sul cortile, e l'ha aperta in modo che l’aria entri più liberamente nella mia stanza. Posso vedere la lucida striscia verde dell’erba ai piedi del muro, e il limpido cielo azzurro al disopra del muro, e sole dappertutto.

La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza, e goderla in tutto il suo splendore.

27 febbraio 1940

Lev Davidovic Trockij

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nella sezione documenti: La vita di Trockij ( 9/5/2010 ) di Eugenio Gemmo

info@pclavoratori.it

www.pclavoratori.it

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