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Viva i martiri antifascisti italiani e jugoslavi

(25 Settembre 2003)

Col crollo dell’impero Austroungarico e col trattato di Saint Germain vengono annessi all’Italia nel 1918 territori a maggioranza linguistica NON italiana.

In Italia negli anni successivi esplode il NAZIONALISMO.

Lo stato italiano inizia la pulizia etnica contro i popoli jugoslavi: centinaia di migliaia di jugoslavi fuggono dalle terre annesse all’Italia.

Vengono chiuse dallo stato italiano le scuole non italiane e vengono proibite le altre lingue.

Vengono licenziati i non Italiani dai posti pubblici e sostituiti da italiani collaborazionisti e fascisti.

Vengono bruciate e saccheggiate le istituzioni e le proprietà non Italiane e le loro ricchezze vengono assegnate ad italiani collaborazionisti.

I popoli Jugoslavi rispondono con la resistenza.

Si forma un esercito Partigiano Jugoslavo guidato dal Partito Comunista che lotta per la libertà, contro il fascismo, per il socialismo.

L’esercito Italiano, gli Alpini, gli italiani Fascisti rispondono:
1. deportando la popolazione civile nei campi di concentramento (un jugoslavo su 10 viene internato);
2. saccheggiando i paesi jugoslavi e bruciandoli;
3. massacrando la popolazione civile, donne e bambini.

L’unico sostegno che giunse al popolo jugoslavo fu quello delle brigate garibaldine guidate dal PCI. La lotta antifascista ed antinazista vide accomunati come fratelli i militanti delle formazioni comuniste jugoslave ed italiane.

QUESTA E’ LA VERITA’ SUL NAZIONALISMO ITALIANO ED IL FASCISMO NELL’ULTIMA GUERRA.

BASTA COL REVISIONISMO STORICO.


Venezia-Mestre, 22/09/2003

Comitato Venezia Treviso del foglio comunista “Rivoluzione”
e-mail: rivoluz@libero.it, tel/fax: 0498723630

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