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Solidarietà ai lavoratori dell'Università

(26 Ottobre 2009)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.culturainlotta.altervista.org


SOLIDARIETA' AI LAVORATORI DELL'UNIVERSITA'

Come lavoratori e rappresentanti sindacali della Biennale di Venezia e dei Musei Civici Veneziani esprimiamo la più piena ed attiva solidarietà per la lotta che stanno conducendo i nostri colleghi dell’Università Ca' Foscari di Venezia.

Una nostra piccola rappresentanza sarà in questi giorni al loro fianco per sostenerne le ragioni di una lotta che, oggettivamente, facciamo anche nostra.
Alla base di queste mobilitazioni trova posto la sacrosanta necessità di contrastare l’ulteriore precarizzazione di una categoria di operatori universitari che, per salvaguardare diritti e condizioni di lavoro conseguiti in anni di servizio, sono costrettia forme di lotta così incisive e radicali.
Le cause di questa degenerata situazione sono da ricercare sempre nell’ottica del contenimento della spesa di diversi servizi offerti da specifici enti pubblici (qui l’Università) ed in cui trovano spazio aziende ed imprese che, gradualmente, attraverso le diverse forme della ricerca del massimo ribasso nelle fasi di cambio d’appalto, si rivelano come soggetti dal chiaro intento speculativo e sfruttatore.
La centralità dell’importanza delle iniziative di lotta dei lavoratori dei servizi di portierato di Ca' Foscari risiede nel netto rifiuto dell’accoglimento del carattere di discontinuità lavorativa inserita nei contratti individuali che la nuova cordata di imprese in appalto (reduci anche da ricorsi ed appelli vinti) va’ proponendo agli addetti. Una novità questa che stride chiaramente con tutto l’operato svolto dai suddetti lavoratori e che comprenderebbe un aumento generale delle ore di lavoro ed una decurtazione pesante del salario già basso (circa 800 euro mensili).
Siamo anche a denunciare, inoltre, la posizione “pilatesca” dell’universita’ di Ca’ Foscari la quale, “nascondendosi” dietro una sentenza del Consiglio di Stato che si è espressa a favore della nuova cordata in merito al carattere di discontinuità lavorativa, assume un comportamento poco sensibile alle istanze dei lavoratori (il suo forte ruolo pubblico potrebbe imporre regole e paletti ben diversi!) e, di fatto, si allinea con la volontà oggettiva delle imprese.
Se nell’Università di Ca’ Foscari, simbolo del sapere veneziano, nazionale e mondiale la concezione del lavoro viene intesa come pura e semplice variabile dipendente di tali processi e dinamiche rivolte al continuo restringimento della spesa pubblica, c’è ben poco da sperare per il generale futuro di tutta la nostra città.

Rsa Biennale di Venezia
Rsa Musei Civici veneziani

www.culturainlotta.altervista.org

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