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(Di lavoro si muore)

Un altro schiavo come noi è morto a latina

(21 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

Un operaio è morto folgorato nei dintorni di Latina. Un operaio, un uomo, un padre, un figlio, un marito, un fratello, un altro uomo con i suoi sentimenti e affetti non c’è più. Qualcuno, una madre, una moglie, una figlia, una sorella, un padre o un figlio l’ha perduto, per sempre, irrimediabilmente. L’ha perso anche la classe a cui apparteneva, la classe degli schiavi salariati, dei “senza nome”, dei numeri “usa e getta”, la classe che ogni giorno vede morire i propri membri in uno stillicidio senza fine.
La morte di un singolo operaio non fa notizia! Fa più notizia la morte di un mercenario italiano che in Afghanistan, sparando contro gli insorti in lotta per la liberazione del loro paese e del loro popolo dagli aggressori stranieri, è stato colpito a sua volta: il prete, sapendo di mentire, lo ha onorato dicendo che “è caduto per un mondo migliore”.
La morte balza sui giornali se tocca almeno a tre-quattro operai, come è accaduto a Capua, e rimbomba ancora di più quando viene a galla che quella morte è stata favorita da funzionari Asl ispettori del lavoro che firmavano carte false per dare l’agibilità di lavoro in luoghi, come la cisterna teatro del massacro di tre vite operaie, che meritano solo di essere sigillati e interdetti pure ai cani. Invece quegli operai sono stati trattati peggio dei cani, comandati a lavorare e morire come veri e propri schiavi, come gli schiavi buttati a Roma nelle arene a morire sbranati dai leoni.
Di fronte alla tragedia umana che ogni giorno colpisce e marchia la vita degli operai, fa ridere il segretario della Cisl Bonanni, uno degli artefici della perdita dei diritti degli operai anche in tema di sicurezza sul lavoro, quando, ancora scosso per la contestazione ricevuta a Torino, qualche giorno dopo al comprensivo giornalista del Corriere della Sera piangeva: “Mi potevano fare male, il fumogeno mi ha bucato il giubbotto, poco più sopra e mi colpiva in faccia, povero me, mi faceva male!”. Al vigliacchetto, borioso però con gli operai, sarebbe il caso di farlo scendere in qualche cisterna tossica per pulirla!
Spartacus

www.operaicontro.it

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