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La fatalità dominante

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10 ottobre. Giornata nazionale vittime sul lavoro. A Piacenza una bara tricolore

(9 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Sabato 09 Ottobre 2010 12:23
La Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, che si celebra il 10 ottobre a Modena, compie quest’anno 60 anni. Purtroppo i dati che ogni anno siamo costretti a registrare parlano di oltre 1000 morti sul lavoro nel 2009; cui si aggiungono il numero altissimo di morti del 2010, ben 334, fino al 20 settembre. Numeri da far paura se pensiamo che nel 2009 e 2010, a causa del crescente numero di cassintegrati e inoccupati, c’è materialmente meno gente che svolge un lavoro, più o meno rischioso che sia. Numeri che fanno parlare di una guerra quotidiana, senza belligeranti ma solo con vittime uccise dalla poca sicurezza e dalla poca attenzione che datori di lavoro e soggetti preposti a prevenire e far rispettare le norme, dedicano a questo tema. Leggi e norme da un lato, poco lavoro e quindi pochi diritti da far valere dall’altro, questo in estrema sintesi è quanto avviene nel nostro Paese, dove nel 2010 si seguita a morire troppo spesso di lavoro. All’indignazione espressa a parole da tanti, non corrispondono in concreto misure reali e drastiche per contrastare quella che dovrebbe essere considerata una emergenza nazionale. Di fronte all’emergenza c’è anche chi vuole evidenziare con forza i dati di questa tragedia, come ha fatto questa mattina Bruno Galvani, presidente piacentino dell'Anmil, che ha esposto una bara tricolore nella centrale piazza Cavalli di Piacenza, e per colonna sonora ha riportato le parole del ministro Giulio Tremonti sulla legge 626, definita «un lusso che non ci possiamo permettere». Galvani, che fa anche parte della direzione nazionale dell'Anmil, non è la prima volta che sceglie campagne choc per attirare l’attenzione di tutti sul tema dei morti sul lavoro: l'anno scorso riempì di croci bianche il vallo delle mura rinascimentali di Piacenza, e nel 2008 tappezzò la città con enormi manifesti con la riproduzione di arti mutilati per incidenti sul lavoro. La bara esposta oggi in piazza Cavalli porta impresse tante cifre in successione, da 1 a 1.050, il numero dei morti per infortuni sul lavoro nel 2009. E la colonna sonora diffusa dagli altoparlanti comprende la canzone Povera Patria di Franco Battiato, intervallata da notizie dei Tg che annunciano morti sul lavoro e dalla voce del ministro Tremonti che definisce in una manifestazione pubblica “la 626 e tutte quelle robe lì un lusso che non ci possiamo più permettere”. “Un'affermazione gravissima - ha commentato Galvani - come è grave che si sbandieri con compiacimento il fatto che le morti sul lavoro nell'ultimo anno sono calate del 6%, senza però dire di quanto, per effetto della crisi, sono calate nello stesso periodo le ore lavorative”.

A.V

9-10-10

Alessandra Valentini

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