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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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Occupato il ‘red carpet’ della Festa del Cinema di Roma. Il governo: arrangiatevi!

(29 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

29-10-2010/13:30 - La manifestazione di ieri sul red carpet, che ha riunito migliaia di professionisti del mondo del cinema e del teatro italiano, ha evidenziato una realtà già nota a tutti almeno da luglio: il taglio dei fondi pubblici previsti dal ministro Giulio Tremonti nella manovra finanziaria colpisce anche la cultura italiana. Più di 200 enti, che dipendono spesso dalle sovvenzioni pubbliche per sopravvivere, non riceveranno più fondi statali e rischiano la chiusura. E il governo non spiega che fine faranno le migliaia di lavoratori che rimarranno senza un impiego.
Tagli indiscriminati, anche a molti enti di fama internazionali come il festival dei Due mondi di Spoleto, la fondazione Lirico-sinfonica Petruzzelli di Bari e il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma; tagli così pesanti che hanno risvegliato un settore finora poco attivo nelle mobilitazioni. Lavoratori, operatori del cinema, sindacati, comitati di quartiere e associazioni territoriali del X Municipio della capitale hanno ad esempio costituito il comitato 'Salviamo Cinecittà’, che si batte per salvaguardare l'occupazione e lo sviluppo futuro di uno degli studios più famosi al mondo, che il governo vorrebbe trasformare in centri fitness (!).
Quello di ieri non è stato il primo atto di protesta. La scorsa settimana è stata organizzata una manifestazione di fronte alla Biblioteca nazionale di Firenze mentre a Roma sono andate in scena l'occupazione della Casa del Cinema e la simbolica ma efficace bendatura degli occhi degli ottanta busti del Gianicolo.
E l'assemblea tenutasi la scorsa settimana al teatro Eliseo di Roma, alla quale non è mancata quasi nessuna delle associazioni dei lavoratori del cinema, ha dato i suoi frutti. Federculture, associazione nazionale dei soggetti pubblici e privati che gestiscono attività culturali, promuove una mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla cultura, e lancia l’iniziativa di una prossima “serrata” della cultura. In collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, si assisterà alla chiusura di musei, aree archeologiche, monumenti e biblioteche e alla sospensione di eventi e spettacoli.
A proposito della “occupazione del red carpet” di ieri, condivisa da tutto il mondo dello spettacolo e in buona parte concordata con gli organizzatori, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta lancia un avvertimento che suona beffardo: secondo Letta la protesta rischia di scoraggiare gli investitori internazionali, in un’ottica in cui dovrebbero essere i privati a sostenere le attività culturali una volta che lo Stato ha tirato i remi in barca.
Sandro Bondi la pensa un po' diversamente. Per il ministro-poeta, la protesta di ieri è un'azione ingiustificata, che mostra il grado di faziosità e di intolleranza da parte di persone e gruppi che agiscono in nome della cultura, ma con la quale non hanno nulla a che fare. “La vera cultura, continua Bondi, per fortuna è un'altra cosa: e ad essa continuerò ad ispirare la mia azione”.
Ci dobbiamo aspettare uno stanziamento di fondi pubblici per uno show internazionale ‘Bunga-Bondi – la vendetta’?

Thais Palermo Buti, Radio Città Aperta

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