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Tre Fontane e Agro Romano, il gioco delle tre carte di Comune e Regione

(14 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Tre Fontane e Agro Romano, il gioco delle tre carte di Comune e Regione

foto: www.radiocittaperta.it

14-11-2010/14:39 --- “Visto che non riuscivano a portare a casa tutta la cementificazione dell’area delle Tre Fontane allora ‘il circo Togni’ vuole costruire ora in un’area archeologica dove già hanno demolito un’opera dell’architettura moderna con la dinamite, cioè nell’area dell’ex velodromo. Siamo al gioco delle tre carte… Quando non va bene la prima si giocano le altre e il risultato finale è simile. Credo che i cittadini non debbano rinciare alla propria opposizione e anzi debbano cercare di stroncare sul nascere questa operazione di facciata”. E’ caustico l’urbanista Paolo Berdini, ai microfoni di Radio Città Aperta, commentando le ultime acrobazie della giunta Alemanno in tema di speculazione edilizia. Meno cemento nell’area del Tre Fontane ma altro in arrivo nell'area dell'ex Velodromo, l'ex impianto olimpico abbattuto. Nonostante i cambiamenti e gli ostacoli in corso d’opera il progetto del Gran Premio all'Eur continua a fornire una scusa per un’ennesimo regalo ai costruttori e per una nuova colata di cemento sulla capitale.
Il progetto presentato dal presidente della Federlazio Maurizio Flammini, patron dell'organizzazione del Gp all'Eur, è infatti stato bocciato solo in parte dalla conferenza dei servizi di martedì scorso. Dall'area verde delle Tre Fontane è stata cancellata la cubatura residenziale, e quindi quelle due torri da 8 piani da realizzare in quella pregiata zona dell'Eur non ospiteranno più appartamenti chic da vendere a qualche rampollo in cerca di emozioni. Ma restano uffici e negozi, ben 45mila metri cubi destinati a uffici e spazi commerciali. E le nuove costruzioni si spostano a poche centinaia di metri, nell'area dell’ex Velodromo, appunto.

Esultano per la bocciatura, ma si dichiarano insoddisfatti le associazioni e i comitati che si sono battuti per tutelare l'area verde delle Tre Fontane, da Italia Nostra ai comitati cittadini, tra cui il No Formula 1, il consiglio di quartiere dell’Eur e il comitato Salute-Ambiente sempre dell’Eur.
Un altro ostacolo alla fame di territorio della giunta capitanata da Alemanno è arrivato da una sentenza del Tar del Lazio, che sempre a inizio settimana ha deciso di pronunciarsi a favore della protezione dal cemento di 5.400 ettari tra le vie Ardeatina e Laurentina, ribadendo i vincoli già previsti alla possibilità di costruire all’interno dell’agro romano. Il tribunale amministrativo ha così dato in parte ragione al ministero dei beni culturali mentre viene cosi bocciato il ricorso del Campidoglio e della Regione Lazio. “Il ministero si è avvalso di uno speciale ed esclusivo potere-dovere discrezionale d’intervento, previsto per i casi in cui può essere a rischio l’interesse alla salvaguardia del territorio, perché la naturale contiguità tra forze politiche e forze economiche spesso implica la prevalenza degli interessi di pochi a danno degli interessi diffusi della generalità dei cittadini” ha affermato, senza peli sulla lingua, la sentenza della II sezione del Tribunale Amministrativo Regionale. “La sentenza del Tar mi sembra ineccepibile: il tribunale ribadisce ciò che numerose leggi già prevedono, cioè che la tutela del paesaggio è compito e competenza dell’amministrazione centrale dello Stato. Si rimane sgomenti di fronte alla canea alzata dall’amministrazione comunale di Roma, e in particolare dall’assessore Corsini, che considera inconcepibile che lo Stato si occupi della tutela del territorio. Lo dice l’articolo 9 della Costituzione Italiana...” ha commentato ancora Berdini.

Radio Città Aperta - Roma

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