">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Legal!

Legal!

(3 Agosto 2013) Enzo Apicella
La Camera dei Deputati dell'Uruguay legalizza l'uso personale della cannabis.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

Aminetu Haidar, attivista saharawi, a Publìco: I desaparecidos di El Ayoun già sono morti

(16 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Scritto da DirittiDistorti
Lunedì 15 Novembre 2010 19:18

Zapatero ad una recente riunione dell’Esecutivo del Psoe, ha esortato il partito alla necessità di mantenere equilibrio e cautela verso il Marocco per il ruolo di Rabat nella lotta contro il terrorismo (www.publico.es 14/11/10).
È paradossale, rispetto alle parole del Capo del Governo spagnolo, che proprio nei territori occupati dallo Stato maghrebino, si stanno vivendo oggi giorni di terrore.
Le parole di Aminetu Haidar una attivista della pace, il cui impegno per la difesa dei diritti umani, e non solo del suo popolo, è riconosciuto in tutto il mondo, pesano come pietre a conferma di quanto già sottolineato giorni fa su questa testata: il numero assai alto, nell’ordine delle centinaia, di “desaparecidos” non lascia sperare positivamente. I desaparecidos di El Ayoun già sono morti
Accresce i timori anche il discreto numero di persone costrette a nascondersi per la paura di “aver visto”.
Isabel Terraza, spagnola, e Antonio Velazuqéz, messicano, si celano in El Ayoun, ricercati dalle brigate di sicurezza marocchine nel timore forse che la loro “testimonianza” possa essere divenuta un reato, e una colpa aver raccolto da un conoscente il riferimento alla vista di 33 cadaveri saharawi presso la morgue.
Analoga la situazione vissuta da Silvia Garcìa e Javier Sopeña, spagnoli, che sono riusciti a “fuggire” dal nascondiglio che li accoglieva trovando riparo, per sottrarsi all’arresto, presso la Casa d Spagna.
Silvia, Javier, Antonio ed Isabel si trovavano a El Ayoun lunedì 8 novembre quando i militari marocchini hanno smantellato il campo di protesta di Gdaim Izik (a 15 Km. dalla città): forse questo è il loro torto.
Esplicitamente il sovrano marocchino ha rivolto un appello a giornalisti e attivisti che ancora si trovano ad El Ayoun a consegnarsi per essere espulsi dal paese, sorte che è toccata ai
giornalisti di EFE, Pùblico, El Paìs, ABC e non solo, fatti ripartire subito prima di mettere piede in terra saharawi (illegittimamente calcata da piede marocchino).
Che laggiù si viva una atmosfera di terrore, oltre che dal sospetto che si voglia imbavagliare la voce della stampa e quella degli attivisti per i Diritti Umani, si evince chiaramente anche dalle parole del
giornalista francese Guillaume Boutoux di RNE,il quale, come riporta El Mundo dichiara che “El Ayoun si trova in stato d’assedio” e “la popolazione saharawi ha molta paura di parlare”.
Aminetu Haidar, che proprio il 15 novembre di un anno fa iniziò uno sciopero della fame presso l’aeroporto spagnolo di Lanzarote contro l’espulsione dal suo paese, conferma autorevolmente: la situazione che si vive ad El Aioun è di “autentico terrore”, con giovani che non possono uscire di casa neppure per andare a scuola, pena l’arresto o peggio.
“Il ruolo di Rabat nella lotta contro il terrorismo” , quindi, se le cose stanno così, appare assai fragile e improbabile, sarebbe invece più opportuno che la Spagna, paese assai vincolato con la popolazione saharawi della quale è stata un tempo “madre patria” cessasse di anteporre la ragion di stato e gli interessi spagnoli, sui quali ancora oggi insiste la ministra degli Esteri Trinidad Jimenez, ad una condanna dell’azione del Marocco, come dovrebbero fare U.E., U.S.A. e per quel che ci riguarda l’Italia, così sì per ristabilire l’equilibrio di cui parla Zapatero, che solo può fondarsi sui Diritti Umani e sul giusto riconoscimento della sovranità del popolo saharawi sulla terra nella quale vivono da almeno otto secoli.

Claudio Valentini

15-11-10

DirittiDistorti

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Paese arabo»

Ultime notizie dell'autore «DirittiDistorti»

4018