Capitale e lavoro :: Dove và la CGIL?

16.11.10 - Dopo il presidio a Roma davanti alla Cgil Nazionale

(16 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.rete28aprile.it

Martedì 16 Novembre 2010 12:11
Comunicato precari e licenziati dalla Cgil. Documento conclusivo (...)

Egr. Segretario Generale CGIL Susanna Camusso
Segr. Org. Enrico Panini
Segr. Org. Marco Di Luccio

COMITATO PRECARI E LICENZIATI DALLA CGIL. - DOCUMENTO CONCLUSIVO

Nel XVI Congresso nazionale della Cgil – tenutosi a Rimini nel maggio 2010- fu approvato un ODG nel quale si chiedeva esplicitamente "Di risolvere con tempestività le situazioni che risultavano in violazione dei diritti del lavoro o delle regole della Cgil, attraverso la loro rimozione , garantendo condizioni e stabilità occupazionale per i lavoratori coinvolti." Da allora purtroppo nessun impegno risolutivo è stato preso dall’organizzazione. I fatti accaduti non fanno altro che sottolineare e ribadire quanto nella Cgil ci sia una "questione morale" ancora aperta che mai come ultimamente assume degli aspetti gravissimi. Donne molestate, uomini emarginati, precari ricattati, lavoro nero, di attenzione e comportamenti al limite per un sindacato. Per questi motivi, in data 11 Novembre 2010, davanti la sede della Cgil nazionale a Roma, si è svolto un presidio di protesta pacifica promosso dal "Comitato precari e licenziati dalla Cgil" per denunciare nuovamente i soprusi e la violazione dei diritti che questa organizzazione ogni giorno si impegna a difendere e garantire. Il presidio si è concluso con un’incontro al quale erano presenti alcuni membri della segreteria organizzativa della Cgil: Enrico Panini e Marco Di Luccio che ci hanno assicurato: "La Cgil si attiverà per avviare dei rapporti fra le parti affinchè vadano a buon fine." Rinnoviamo la fiducia nell’ organizzazione, ma qualora ciò non accadesse sarà questo a rafforzare le ragioni della nostra mobilitazione verso la manifestazione nazionale promossa per il 27 novembre a Roma "Il futuro è dei giovani e del lavoro" continuando con un’azione che coerentemente difenda i diritti di ognuno di noi.

Rete del 28 aprile per l'indipendenza e la democrazia sindacale