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Addio compagne

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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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(Memoria e progetto)

Salerno: ma quale stallo!!!

lettera a Liberazione del segretario Giuseppe Campanile

(7 Dicembre 2003)

Al compagno Direttore Curzi
Al Partito nella sua interezza

Il commissariamento della Federazione di Salerno, a modesto parere dello scrivente, è stato un grave atto di violazione della legittimità politica del nostro organismo dirigente che stava discutendo in modo serrato su contenuti di rilievo.

Questi i fatti: il Comitato Politico Federale, dopo lunga e democratica discussione, approvò, il 27\10, a maggioranza, un ordine del giorno per l’apertura di una verifica politico-programmatica con il sindaco Mario De Biase e la coalizione dei partiti che lo sostengono, nel rispetto delle prerogative statutarie, deliberata, anche, dal congresso provinciale per discutere di:
-ciclo integrato dei rifiuti-calendarizzazione;
-strumenti della partecipazione democratica (consigli circoscrizionali)-calendarizzazione;
-regolamentazione dei rapporti tra Consiglio Comunale, Giunta e società partecipate(esclusione
di chiamate dirette e/o attraverso agenzie interinali);
-approvazione immediata del Piano regolatore generale, con la sospensione delle varianti
urbanistiche a favore dei privati e non di interesse pubblico, e stop all’assalto alle colline ;
-presa di posizione contraria della maggioranza rispetto alla costruzione delle centrale
termoelettrica;

Legittima scelta, per affermare insieme sia la volontà di continuare il comune lavoro della maggioranza di centro-sinistra e Rifondazione sia i valori della linea nazionale del PRC su questioni nevralgiche.
Il deliberato del Comitato Politico Federale, seduta stante, è stato apertamente osteggiato da un gruppo di potere composto, tra gli altri, dall’assessore Mari, ill quale pubblicamente dichiarava sui giornali locali "quando il partito sbaglia io non lo seguo" e da due consiglieri, che grazie all’appoggio politicamente scorretto del segretario regionale, ed in spregio allo statuto, contro tale decisione aprirono una violenta ribellione, ostentata pubblicamente e sulla stampa locale, riuscendo poi di fatto a bloccare la verifica politico-programmatica.

A un problema di rispetto della Democrazia interna nel nostro Partito, si è risposto con il Commissariamento.

Discutere, dibattere e votare liberamente non è più forse possibile? C’è agibilità democratica nel nostro partito?
Si dice che la nostra iniziativa politica viveva in uno stato di stallo?
Ma quale stallo:
Tesseramento quasi al 100%; sette nuovi circoli costituiti, dirigenti tutti volontari, prima provincia in Campania dei SI per l’art.18 con una percentuale del 25% con puntuali comizi ed iniziative anche nei più piccoli Comuni della provincia (una delle province più estese d’Italia), assemblee su finanziaria e altri temi rilevanti (lo stesso compagno Ferrara fu testimone di una grande iniziativa a Giffoni V. Piana, fece anche i complimenti!!!), presenza massiccia alle manifestazioni nazionali, l’ultima delle tante a Roma alla conclusione della festa nazionale di liberazione e il 5 ottobre, assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori, malgrado il sabotaggio degli istituzionali, per la prima volta nella storia del nostro partito abbiamo costituito il coordinamento dei giovani comunisti, siamo tra le prime federazione per numero di giovani iscritti al partito, risanamento del bilancio, pur avendo ereditato un passivo di 40 milioni di vecchie lire (gestione assessore Mari), ora in attivo di circa 30 milioni di lire. E tutto questo è stato fatto tra le opposizioni strumentali di alcuni istituzionali. Ora ci si è "scandalizzati" su una divisione su una votazione. Mi chiedo e chiedo quali federazioni non si dividono su opzioni e strategie politiche decisive? Forse il Gruppo Dirigente decide in modo “bulgaro”? Perché non vi sono divisioni in segreteria nazionale e in direzione?
Forse il saper fare dà fastidio.

Mi sia consentito, non è solo il mio parere, è stato commesso un gravissimo errore di valutazione.
Il commissariamento della Federazione è la resa allo strapotere di potentati politici della città, è stato richiesto a viva voce e sempre sui giornali da chi è "minoranza": assessore Mari e company. Ciò priva la maggioranza dei suoi diritti e mette la minoranza in funzione di vantaggio.
Insomma un commissariamento ch'è chiaramente di parte. C'è un solo modo per sanare la ferita inferta: ritirarlo.
Il dialogo col centro-sinistra deve esserci, ma non a prescindere.

Noi non siamo disponibili a snaturare il ruolo e la funzione del nostro partito (affermava il Che "siamo più liberi perché siamo più pieni; siamo più pieni perché siamo più liberi).

Come sempre saluti fraterni

GIUSEPPE CAMPANILE

Fonte

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