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Casalecchio (BO): A proposito di Giorno della Memoria

un intervento fuori dagli schemi imposti

(28 Gennaio 2004)

Consiglio Comunale 27 Gennaio 2004

Il mio intervento sarà un po’ fuori dagli schemi imposti, ossia tutti più o meno parlano del “Mai Più” e ricordano il passato io invece mi chiedo se questo “Mai Più” è rispettato nel presente.

Questo è il quarto anno che ricordiamo l’atrocità nazista perpetrata nei confronti degli Ebrei, ma non solo. Quest’oggi, grazie ad un ordine del Giorno comune è stato deciso di ricordare anche i mutilati civili anch’essi vittime della deportazione ed eliminazione politica e razziale attuata dal terzo Reich. E per questo ringrazio quindi il signor Mauro Pepa, Presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili della sua presenza e testimonianza.

Rileggendo gli interventi effettuati dal sottoscritto negli anni passati emerge da parte mia una chiara necessità di sollecitare gli altri rappresentanti politici presenti in questo consesso e la cittadinanza, ad un parallelo con la situazione odierna. Per quale motivo? La risposta è solo una: noi ricordiamo le atrocità naziste non solo per non dimenticarle ma, e soprattutto, perché non accadano mai più!

In ogni intervento effettuato io domandavo questa cosa: siamo sicuri che, anche se con forme diverse, con altri nomi, con numeri inferiori, l’aberrazione nazista non sia stata riesumata da altre nazioni in altre parti del mondo? E magari anche qui a casa nostra?

Al di là di ogni possibile polemica che le mie parole possono scatenare, nessuno dei presenti ritiene che i lager esistano ancora? Lo ribadisco: con un'altra forma, con un'altra denominazione e con un minor numero coinvolto di persone?

Tralasciando i possibili discorsi anticomunisti di routine del Capogruppo di Forza Italia che ovviamente (e faziosamente) potrebbe citare i Gulag, la Cambogia o Cuba, dimenticando che noi “Rifondaroli” i conti con un passato che ci riguarda direttamente li facciamo continuamente al contrario di alcuni che invece riabilitano il fascismo (non ho scordato che il confino fascista per il premier Berlusconi era una sorta di villeggiatura per pochi privilegiati!), vi suggerisco alcune ipotesi di discussione:
- a proposito di Cuba, Guantanamo, il carcere a cielo aperto Statunitense condannato da più di una organizzazione umanitaria;
- la Palestina con l’apartheid che soffre il Popolo Palestinese a causa della sopraffazione Sionista che non vuole due Popoli nella stessa terra;
- l’Italia, Bologna con i famigerati Centri di Permanenza Temporanea di Assistenza che sono sparsi un po’ per tutta la nostra penisola e che recludono i migranti clandestini.

Il nostro Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi (che non può essere definito un Comunista), nei giorni scorsi parlando a proposito del ricordo della “Shoah” ha detto che noi con questa giornata “Ricordiamo i colpevoli e cioè l’ideologia razzista di Hitler e coloro che furono gli strumenti ed i collaboratori che resero possibile, anche in Italia, le deportazioni”. Un discorso chiaro che magari dovrebbe far riflettere anche il Cavalier Berlusconi a proposito dei suoi pensieri sul confino. Ma a prescindere da questo credo che la Giornata della Memoria non debba solo far ricordare chi ha perpetrato questa infamia e chi ha collaborato affinché fosse capillare e diffusa, ma deve farci anche pensare se il monito che questa tragedia ci ha trasmesso, ossia il “MAI PIU’” che, ad esempio, è riportato al campo di concentramento di Dachau, sia effettivamente stato rispettato. Voi che ne pensate? I tre esempi portati poc’anzi alla vostra attenzione non possono fare riflettere?

A chi avanza obiezioni su questo parallelo tra l’attualità ed il passato vorrei dire due ulteriori cose:
nei campi di sterminio nazisti non sono solo morti degli Ebrei ma degli invalidi, degli zingari, dei Comunisti, degli omosessuali, degli oppositori politici tedeschi ed Europei; questo a dimostrazione che oltre all’eliminazione della “razza” ebrea c’era la volontà di affermare, con la violenza e l’eliminazione fisica, il proprio potere su tutto e tutti ma soprattutto su quelli ritenuti “diversi” e pericolosi. Quindi la violenza del potere si abbatte contro chi non accetta il sopruso e non si può difendere.

Secondo elemento è la pura sopraffazione dell’uomo sull’uomo tramite la detenzione, la tortura, la paura e l’eliminazione.

L’aberrazione Nazista dovrebbe avere insegnato a tutti noi che bisogna essere avversi e combattere contro il “potere che esercita violenza” (ogni tipo di violenza) e contro la “violenza dell’uomo sull’uomo tramite l’incarcerazione e le vessazioni”.

Ridotto così ai minimi termini il concetto di violenza che Hitler ha voluto contro gli Ebrei ed altri cosiddetti nemici della Razza Ariana non fa apparire ancora più chiaro ciò che sto sostenendo? Ossia che il dramma Nazista, in altre forme, con altri nomi ed altre dinamiche, si è rigenerato ed è ancora vivo in varie parti del mondo?

Solamente il fatto di prevedere ancora la pena di morte in diversi Stati tra i più importanti al mondo, 2 su tutti Stati Uniti e Cina, ci deve far riflettere. E ci deve far riflettere le dinamiche con cui il Governo Israeliano si protegge dai Palestinesi: costruendo un muro che separa Israele dai Palestinesi abbattendo le case che sono sul percorso tracciato ed uccidendo chi si oppone a tale assurdità. Molti di voi, ed anche io, hanno gioito quando il muro di Berlino è stato abbattuto. Addirittura c’è chi vuole (ovviamente in chiave anticomunista) istituire una festa per ricordare il suo abbattimento ma tace nella maniera più imbarazzante sul nuovo muro che sta sorgendo in Terra Santa. Questo è vergognoso!
Ma è vergognoso perché? Perché la gioia di vedere abbattere un muro che separa fisicamente due popoli deve essere pari alla tristezza di vederne erigere un altro per separare due popoli. Invece in molti c’è la visione di un ideologia abbattuta (a Berlino) e c’è la conservazione dell’integrità occidentale contro il pericolo islamico (Palestina).

A chi pensa così, la Shoah non è servita a nulla. Chi non riesce a vedere che i Gulag non sono una diretta emanazione della Rivoluzione di ottobre ma solo la trasformazione della paranoia di un potere diventato dispotico resta e rimarrà fazioso di natura ma non solo, sarà anche pericoloso. Così come è pericoloso colui che definisce in villeggiatura un uomo mandato al confino per le sue idee politiche.
Così come chi non vuole vedere l’atrocità che rappresenta Guantanamo, che non ha nulla da invidiare ai lager nazisti, è in malafede perché se da un lato condanna delle atrocità del potere sull’uomo dall’altra li giustifica.

Infine due parole sui CPT e non più CPTA in quanto l’Assistenza non è mai stata fatta. Questa è la settimana di mobilitazione per i Diritti dei Migranti, settimana che si chiuderà sabato 31 Gennaio con varie manifestazioni (organizzate in tutta Europa) in tutte le città che ospitano i CPT. Manifestazione che chiede di non costruirne altri e di chiudere quelli attuali perché la povertà, la disperazione, i bisogni non si possono chiudere in un lager e rispediti al mittente. Lager che dovevano essere negli intenti (tristi) di accoglienza e che invece sono solo delle strutture in cui vige “una violazione dei diritti umani diffusa e variegata”. Queste parole non sono mie ma dell’organizzazione “Medici Senza Frontiere” che dopo aver condotto per un anno una indagine scrupolosa ed attenta monitorando gli undici CPT attivi in Italia arriva a queste drammatiche conclusioni. Questa indagine ha anche portato alla richiesta di chiusura dei CPT di Torino, Lamezia e Trapani e ad un grido di allarme più forte rispetto agli altri verso la struttura di Bologna.

Detto questo concludo dicendo che noi ricordiamo la Shoah, la tragedia di gente reclusa nei lager e facciamo finta di non vedere che ancora oggi, anche a pochi Km da noi, certe abitudini non sono andate perse. Questa è l’amara realtà.

Grazie dell’attenzione

Odorici Marco
copogruppo PRC al Comune di Casalecchio

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