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Giordania:continuano le proteste contro il parlamento e la commissione per il dialogo nazionale

Non è bastata l'istituzione di una Commissione per il Dialogo Nazionale a calmare il movimento di protesta contro il governo e il parlamento.

(22 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Giordania:continuano le proteste contro il parlamento e la commissione per il dialogo nazionale

foto AllVoices

DI ROBERTA PASINI

Amman, 21 marzo 2011, Nena News (foto AllVoices) - Lunedì 14 marzo il governo giordano ha approvato la creazione della Commissione per il Dialogo Nazionale, formata da 52 membri e presieduta dal già presidente del Senato, Taher Masri. La Commissione è stata incaricata di preparare entro i prossimi tre mesi una bozza per la nuova legge elettorale e una nuova legge che regoli la vita dei partiti politici, ma nessun riferimento è stato fatto riguardo alla riforma costituzionale.

La risposta del movimento islamista è giunta il giorno seguente.

In un comunicato ufficiale congiunto, Fratelli Musulmani e Fronte d'Azione Islamico hanno espresso il loro rifiuto a partecipare ai lavori della Commissione per il Dialogo Nazionale. Nel comunicato si legge infatti che oltre a non convenire sui metodi che hanno portato alla formazione della Commissione, il movimento islamista non approva un'istituzione che 'non risponde nemmeno minimamente alle istanze presentate dall'opposizione giordana' per la riforma costituzionale. Viene dichiarato pertanto che, finché non verranno inserite nell'agenda della Commissione le riforme costituzionali per il ritorno alla Costituzione del 1952, i moti di protesta pacifica per le strade non cesseranno.

Venerdì pomeriggio infatti migliaia di persone hanno sfilato in corteo dopo la preghiera nei pressi della Moschea Husseyni. La manifestazione ha visto la larga partecipazione di cittadini radunati insieme sotto grandi bandiere giordane. L'opposizione giordana è scesa in strada nuovamente unita, dagli esponenti dei movimenti islamisti, a quelli dei partiti di sinistra, con i sindacati e i ragazzi dei movimenti giovanili.

I manifestanti continuano la loro battaglia pacifica per le riforme chiedendo a gran voce lo scioglimento del parlamento giordano e alzando slogan contro la Commissione per il Dialogo Nazionale. Non sono mancati infine gli appelli per la lotta alla corruzione e l'istituzione di una commissione d'inchiesta sui brogli elettorali del 2007.

Il movimento giovanile giordano ha lanciato l'appello per un sit-in di protesta per giovedì prossimo, 24 marzo, in piazza Jamal Abdel Nasser, nei pressi del Ministero degli interni, sotto la bandiera di Giordania.

La protesta richiama i cittadini, e specialmente i giovani, a partecipare solamente in nome delle riforme politiche e libertarie, ma anche economiche. La Commissione per il Dialogo Nazionale è contestata poiché non prevede riforme costituzionali né conta tra i suoi membri alcun rappresentante di 'nuova generazione'. In riferimento alle misure economiche contro la corruzione, sotto accusa sarebbero le privatizzazioni a prezzi di favore delle aziende di stato per lo sfruttamento delle risorse naturali quali la compagnia di potassio, quella dei fosfati, e del cemento, senza contare la contestata privatizzazione delle Società per l'elettricità e per le comunicazioni.

A tutela della libertà di espressione, in particolare dei giovani, si espresso con parole rassicuranti Re Abdallah II in un incontro con la stampa giovedì scorso. 'La libertà d'espressione dei giovani è garantita, e farò del mio meglio per rimuovere ogni ostacolo che intralci questa libertà' ha dichiarato il re.

Nena News

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