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Ungheria: rom reagiscono alle aggressioni neofasciste. Mentre una tv festeggia il compleanno di Hitler

(28 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Ungheria: rom reagiscono alle aggressioni neofasciste. Mentre una tv festeggia il compleanno di Hitler

foto: www.radiocittaperta.it

27-04-2011/21:28 --- Alla fine le continue aggressioni e il vero e proprio ‘pogrom’ messo in atto dai gruppi paramilitari dell’estrema destra nel villaggio ungherese di Gyongyospata hanno innescato la reazione dei giovani rom che si sono scontrati con i neofascisti. Nel villaggio dell’Ungheria nordorientale (a 80 km da Budapest) da settimane teatro delle aggressioni razziste della milizia neofascista ‘Vederoe’ ("Forza di difesa", emanazione del partito xenofobo Jobbik) contro la popolazione rom, ieri sera si è assistito ad un importante atto di resistenza da parte di questi ultimi. Per la prima volta i rom non sono scappati, ma hanno sostenuto lo scontro con gli energumeni che, alla fine della giornata, hanno addirittura denunciato una ‘aggressione’ nei loro confronti. Il capo delle squadracce neofasciste Tamas Eszes ha sostenuto davanti alla stampa che 100-120 rom avrebbero attaccato i suoi militanti che stavano "pacificamente passeggiando" in abiti civili e non in uniforme (come in realtà s'erano finora presentati i miliziani). I rappresentanti della comunità rom, dal canto loro, accusano i picchiatori di aver provocato per tutta la giornata di ieri i propri esponenti. Quando alcuni ‘miliziani’ hanno aggredito un cittadino rom, minacciandolo anche con una pistola, è partita la violenta e sacrosanta reazione dei giovani della comunità contro i neofascisti provenienti da altre zone del paese. Janos Rado, un membro della Fondazione per i diritti civili dei rom, ha denunciato ai giornali ungheresi quello che eufemisticamente è stato definito un ‘ritardo’ nell'intervento della Polizia. Al termine degli scontri di ieri sera quattro persone sono state ricoverate in ospedale, tra cui un ragazzino rom di 14 anni, mentre la Polizia, intervenuta a scontro già avvenuto nonostante fosse state preavvisata con largo anticipo, ha fermato dieci persone. Per lo più cittadini rom, alcuni dei quali minorenni.
Da settimane le squadracce di ‘Vederoe’ sono attive in aggressioni e intimidazioni in alcuni villaggi dell’Ungheria Nordorientale abitati perlopiù dalla comunità rom. Il mese scorso gli squadristi avevano effettuato delle ronde che avevano spaventato le tante famiglie rom che vivono nel villaggio. Per sfuggire alle continue intimidazioni e aggressioni neofasciste e di fronte alla tolleranza dimostrata nei confronti delle squadracce di ‘Vederoe’ dalla Polizia, 300 rom, per lo più donne e bambini, sono stati costretti a passare la Pasqua lontano dalle loro case. I cittadini di Gyongyospata avevano dovuto abbandonare il villaggio quando alle ronde, vietate tardivamente dal governo di Budapest, i neofascisti avevano sostituito un più aggressivo "campo d'addestramento". Dopo la fuga dei rom, la polizia aveva circondato il campo paramilitare, dove i partecipanti si esercitavano anche con armi da fuoco. Ma non era intervenuta per rimuovere il campo o almeno per bloccare le ‘esercitazioni’. Alcune organizzazioni della sinistra e per la difesa dei diritti umani stanno manifestando questa sera nel centro di Budapest dando vita ad una fiaccolata. Il garante dei diritti delle minoranze, Ernoe Kallai, ha chiesto un incontro urgente col ministro dell'interno e con il premier, Viktor Orban, ritenendo responsabili della situazione anche le forze dell'ordine. Ma il partito fascista Jobbik parla di allarmi ingiustificati e di accuse infondate: “Se oggi in Ungheria esiste un terrore dei rom è il risultato di 20 anni di lassismo", afferma in un comunicato. Anche il governo accusa le organizzazioni antirazziste di esagerare il caso e di mettere così in cattiva luce il paese di fronte al mondo. Ma a mettere in cattiva luce l’Ungheria c’è un clima reazionario e oscurantista che ha portato al varo di una nuova Costituzione, pochi giorni fa, improntata ai valori della Chiesa e della destra: si va dall’attacco al diritto delle donne di interrompere la gravidanza all’esaltazione della fede cattolica e della Nazione. Il testo, votato da tutte le forze di centro e di destra, fa ampio riferimento a Dio e al Cristianesimo come ''elementi unificanti'' della ‘nazione tradizionale’. E’ in questo quadro che prende sempre più piede l’estrema destra del partito Jobbik (‘I migliori’) che alle ultime elezioni parlamentari ha incassato il 17% dei voti. Un partito che non nasconde i propri richiami al neonazismo. Recentemente Jobbik ha riesumato una sorta di ‘gendarmeria’ al suo servizio, ribattezzandola con il nome del famigerato corpo armato al servizio del regime neofascista ungherese degli anni ‘20. Recentemente la nuova televisione privata N1, vicina a Jobbik, il 20 aprile scorso ha festeggiato con una programmazione speciale il compleanno di Adolf Hitler. ''Hitler, in tempo record, ha rimesso in piedi l'economia della Germania in rovina, ha avviato un rilancio economico senza precedenti, ma anche un rilancio morale e culturale del popolo tedesco'', recitava lo spot di 30 secondi diffuso dalla tv per il 122/mo compleanno del Fuehrer.

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

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