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(Lotte operaie nella crisi)

Respingere il piano “bossi/bono” di smantellamento della cantieristica pubblica.

(27 Maggio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

Respingere il piano “bossi/bono” di smantellamento della cantieristica pubblica.

foto: www.comunistiuniti.it

Il piano di ridimensionamento, chiusure, licenziamenti e trasferimenti che il gruppo dirigente di Fincantieri ha presentato alle organizzazioni sindacali, conferma l’inadeguatezza di un’azienda che ha l’obiettivo di privatizzare e dismettere la cantieristica pubblica senza alcun progetto valido per il futuro. Da tempo stiamo denunciando l’opera di smantellamento che con l’avvallo del governo Berlusconi, l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono - sotto dettatura dell’on. Umberto Bossi, segretario federale della Lega Nord - intende attuare. Tale logica risponde ai bisogni di una classe dirigente che ha il fiato corto e risponde alla crisi economica in atto tagliando posti di lavoro. In questo quadro la falsa promessa che la stessa Lega Nord sta veicolando a Monfalcone, accreditarsi quale paladina della tenuta occupazionale e produttiva dello stabilimento di Panzano, è solo una volgare bugia che non fa i conti con la dimensione internazionale della politica navalmeccanica e della necessità di stare dentro un sistema industriale articolato che appunto è la base stessa della tenuta del Gruppo Fincantieri.
Per quanto ciò detto, ribadiamo ancora una volta la necessità di tenere unito il Gruppo Fincantieri, da Monfalcone a Palermo, quale premessa indispensabile per il rilancio della navalmeccanica italiana.
E’ per questo che la lotta al piano “Bossi/Bono” deve essere irremovibile, non basta un tavolo di trattativa governativo, peraltro istituito con largo ritardo e solo dopo le proteste di Castellammare e Genova, ancora più necessario è sostenere una piattaforma di lotta chiara e ferma.

A tal fine ribadiamo i principi sui quali la mobilitazione deve svilupparsi a partire dalla giusta e sottoscrivibile indicazione di lotta che il sindacato unitariamente ha proclamato entro il 6 giugno, pretendendo da governo e azienda i seguenti punti:

UN PIANO INDUSTRIALE CON INVESTIMENTI ADEGUATI, CHE SVILUPPI UNA PRODUZIONE NAVALMECCANICA D’AMPLIO SPETTRO ALTERNATIVA RISPETTO QUELLA ATTUALE, PIÙ ADERENTE AI BISOGNI DEL PAESE E AGLI INTERESSI DELLA CLASSE OPERAIA.

L’INTRANSIGENTE DIFESA DELL’OCCUPAZIONE E DELLA NATURA PUBBLICA DI FINCANTIERI.

IL MANTENIMENTO DELL’INTEGRITÀ DEL GRUPPO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.

LA PARITÀ SALARIALE E NORMATIVA PER TUTTI I LAVORATORI DEL COMPARTO. UN PROGETTO DI RIASSORBIMENTO DEI LAVORATORI OGGI ESPULSI DAI CANTIERI DA UNA POLITICA INDUSTRIALE SBAGLIATA E CONTROPRODUCENTE.

UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E DI FORMAZIONE PERMANENTE CHE STIA ALLA BASE DI UN’IDEA DI RILANCIO DELLA CANTIERISTICA.

BLOCCO COMUNISTA ANTICAPITALISTA [Sinistra Critica – Comunisti Uniti)

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