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(25 Aprile 2012) Enzo Apicella

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Per un Museo della Resistenza a Verona

interpellanza alla Giunta Comunale

(29 Febbraio 2004)

Il prossimo anno celebreremo il 60° anniversario della fine della seconda guerra mondiale e della Liberazione dal nazifascismo.
Sarà una data molto importante e da celebrare con la dovuta solennità anche per il ruolo che nostra città ebbe durante la Resistenza e per il quale è stata decorata di medaglia d’oro al valor militare.
Molte sono ancor oggi le tracce rimaste a ricordo degli eventi di allora, ma è forte il pericolo che, con il passar degli anni, tutto quel patrimonio vada perduto.
Già dell’edificio del carcere degli Scalzi, a seguito di un devastante intervento di ristrutturazione urbanistica degli anni passati, non è rimasto che una piccola traccia.
Col tempo si rischia che anche dalle cantine del palazzo INA di Corso Porta Nuova, usate allora come carceri, vadano perduti tutti i segni, oggi ancora evidenti, dell’uso a cui erano destinate.
Da qualche anno, nella giornata della memoria, viene esposto in piazza Brà un carro ferroviario usato, al tempo, per il trasferimento dei deportati nei campi di sterminio.
E’ un cimelio che, senza un intervento di conservazione, tra non molto non sarà più disponibile.
Dato il passare del tempo, ormai molti protagonisti di allora non ci sono più, ma alcuni sono rimasti e credo sia importante lavorare per raccogliere e conservare le loro testimonianze.
Verona, in quel periodo, fu teatro pure di eventi di rilevanza nazionale e di segno opposto come il processo ai gerarchi fascisti tenuto in sala Boggian a Castelvecchio o la loro fucilazione al tiro a segno di Forte Procolo.
Sono luoghi, fatti e testimonianze non solo che non possono essere dimenticati, ma che devono essere valorizzati e trasmessi alle future generazioni visto che proprio dai valori che allora ebbero il sopravvento si fonda la nostra democrazia e l’ordinamento repubblicano del Paese.
Nella nostra città, inoltre, è attivo un dipartimento di storia presso l’Università ed il Comune è uno dei soci fondatori dell’Istituto veronese della Resistenza e della storia contemporanea che possono garantire rigore scientifico e la necessaria profondità culturale al lavoro da svolgere.

E’ per questo che il sottoscritto interpella il sindaco e l’assessore delegato per sapere:

- se non ritengano opportuno assumere, da subito, un impegno preciso, individuando anche le risorse necessarie, al fine di avviare un lavoro puntuale e preciso che porti, per l’anno prossimo, al risultato di recuperare la memoria su fatti, luoghi e persone rilevanti per il periodo in esame;
- se non ritengano opportuno istituire in città un “museo della Resistenza” sulla falsariga di quello di Via Tasso a Roma;
- se non intendano attivare un processo che porti al recupero ed alla conservazione delle tracce e delle testimonianze che ancora esistono in città sui luoghi, fatti e protagonisti di quegli anni.


Verona 27/02/2004

Fiorenzo Fasoli

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