">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Combattente per la libertà

Combattente per la libertà

(11 Novembre 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Palestina occupata)

Nurit peled: abir colpita alla testa, ma nessuno le ha sparato

I due poliziotti israeliani sospettati di aver ucciso nel 2007 Abir Aramin, una bambina palestinese di 10 ani, non saranno processati. Lo ha deciso l'Alta Corte israeliana. Il commento di Nurid Peled.

(26 Luglio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Nurit peled: abir colpita alla testa, ma nessuno le ha sparato

foto: www.nena-news.com

DI NURIT PELED-ELHANAN *

Gerusalemme, 26 Luglio 2011 - Nena News - Domenica 10 luglio 2011, 8 Tammuz, è stato apposto il sigillo dell’approvazione giuridica sul libro The King’s Torah [1] dall’Alta Corte di Giustizia d’Israele che ha sentenziato che la bambina Abir Aramin, di 10 anni, alla quale tre anni fa ad Anata venne sparato alla testa, è stata colpita da una pallottola che proveniva da un fucile sconosciuto, sparato da soldati o da polizia sconosciuti. Il proiettile che venne ritrovato sotto il suo piccolo corpo non ha trovato casa e si può anche porre fine alle ricerche.

In altre parole: l’Alta Corte ha autorizzato lo spargimento del sangue di tutte le bambine palestinesi, inviando un chiaro messaggio ai soldati/polizia delle Forze di Occupazione Israeliane – l’assassinio di bambine palestinesi, in modo particolare di quelle che stanno comperando caramelle a un chiosco vicino alla scuola alle nove del mattino, non è un crimine. Nessuno è stato punito e nessuno sarà punito. Le accuse della procura, cioè, dei genitori, dei testimoni oculari, dell’organizzazione Yesh Din, le prove e le deposizioni – non si sono fatte strada nelle orecchie dei giudici [donna]. Non sono madri anche loro?

Questa sentenza è il culmine di una campagna progettata e oliata evidentemente in modo splendido per rendere ammissibile l’uccisione di palestinesi che è stata condotta da decenni fino ad ora sui giornali, nei discorsi politici, nella letteratura e nel canto, nei piani militari, nella formulazione del codice etico dell’esercito e nei libri di testo che spiegano che tutti i massacri di palestinesi fin dal 1948 sono giusti per gli ebrei, per la democrazia ebraica e per la conservazione della maggioranza ebraica nello Stato di/Terra di Israele nel lungo, breve e medio termine. Questa campagna ha avuto impulso fin dal massacro di piombo fuso e di fosforo a Gaza di due anni fa. Sin da allora tutti hanno trovato giustificazioni e spiegazioni razionali per l’omicidio di palestinesi. Ufficiali dell’esercito in pensione e ufficiali che non lo sono si presentano di fronte a scolari e studenti in programmi di preparazione militare, o solo persone che vogliono andare a dormire la notte con la coscienza pulita, e illustrano loro che l’esercito più morale al mondo non fa nulla senza una giustificazione di “valore” etico-morale, per cui se ai bambini palestinesi viene fatto del male durante un’operazione militare giustificata da un punto di vista etico-morale, colma di valori che traboccano di moralità, allora è certamente il male minore, un’ingiustizia necessaria, strappi imposti dalle circostanze, una necessità che non è da condannare – che non deve mai essere condannata. Poiché l’uccisione di palestinesi viene compiuta sempre nel nome del diritto – internazionale o nazionale, o nel nome della legge della Torah, nel nome dei valori sublimi di preservare la vita umana dei non-palestinesi, nel nome della Guerra al Terrore, del conseguimento dei risultati militari, del principio della dissuasione, che viene sempre giustificato e spiegato con parole che non includono mai la componente umana. Palestinesi morti rappresentano un bersaglio, un obiettivo, un “settore”, un’operazione, un’azione, una procedura.

E infatti i giudici [donna] dell’Alta Corte – sono madri anche loro? – non condannano l’assassinio, non chiedono punizioni per i soldati che hanno allungato il fucile fuori dalla jeep blindata e l’hanno puntato alla nuca di una bambina che stava comprando a un chiosco delle caramelle con una mano, mentre con l’altra teneva per mano la sorella, e hanno sparato con precisione, un colpo che ha lasciato una mano sollevata, stretta alla mano di Arin, e il resto del piccolo corpo di Abir disteso sulla strada vuota e polverosa. Non hanno condannato il fatto e richiesto che i soldati o la polizia (fin dal massacro di Kfar Qasim [2] le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno sempre rimarcato che i membri delle Guardie di Frontiera sono polizia, non soldati) vengano sottoposti a un qualunque processo di qualsiasi tipo.

Non hanno condannato gli assassini, non hanno manifestato compassione per la famiglia di Abir. Le famiglie palestinesi non provano dolore – mai, e allora non c’è necessità di condividere con loro il dolore. Hanno troppi bambini per provare dolore per la perdita di uno di loro.

E per questo motivo dovremmo richiedere di cessare immediatamente la vessazione del rabbino Elitzur e degli altri rabbini che hanno approvato il libro The King’s Torah, che spiega, in base alle sacre scritture e all’Halacha ebraica, perché i bambini non-ebrei dovrebbero essere uccisi senza provare rimpianto o rimorso, per il bene della nazione ebraica, e che predicano alla porta come pure in incontri organizzati con soldati, nelle scuole e sui giornali, l’uccisone dei bambini palestinesi. Il maltrattamento dei rabbini potrebbe essere interpretato, Dio non voglia, come razzismo o discriminazione, dato che l’Alta Corte ha sentenziato che le loro prediche sono casher. Non che abbiano bisogno di una qualche certificazione di tal genere.

E l’unica consolazione che resta a quelli che come noi l’hanno conosciuta, e sono addolorati per la sua morte e per la sofferenza dei suoi fratelli, delle sue sorelle e dei suoi genitori, è che Dio vendicherà il suo sangue.

*Nurit Peled-Elhanan è figlia dell’ex parlamentare israeliano membro Matti Peled, la moglie di Rami, la madre di Smadar che fu assassinata il 4 settembre 1997 in un attacco in un centro commerciale pedonale di Gerusalemme.

Note del traduttore [dall’ebraico in inglese, George Malent

1.In ebraico, Torah ha-Melech è un libro controverso scritto da due rabbini israeliani, Yosef Elitzur e Yitzhak Shapira, in cui si sostiene che gli ebrei possono uccidere bambini gentili se credono che essi cresceranno fino a esser di danno a ebrei.

2.Il 29 ottobre 1956, le truppe della Guardia di Frontiera (tecnicamente agenti di polizia) uccisero 48 palestinesi nel villaggio arabo-israeliano di Kfar Qasim, applicando un coprifuoco che era stato imposto ai villaggi arabo-israeliani a causa della Guerra di Suez.

http://www.kibush.co.il/show_file.asp?num=47668 - tradotto in italiano da Mariano Mingarelli

Nena News

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Palestina occupata»

Ultime notizie dell'autore «Nena News»

2538