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(27 Ottobre 2011) Enzo Apicella
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Mentre l’usb è in piazza contro l’approvazione della manovra, cgil, cisl e uil sottoscrivono all’aran i fondi pensione per i comparti ministeri, parastato, agenzie fiscali, pcm, universita’, ricerca, cnel e enac

(15 Settembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in confederazione.usb.it

Mentre l’usb è in piazza contro l’approvazione della manovra, cgil, cisl e uil sottoscrivono all’aran i fondi pensione per i comparti ministeri, parastato, agenzie fiscali, pcm, universita’, ricerca, cnel e enac

foto: confederazione.usb.it

Nazionale – giovedì, 15 settembre 2011 “SIRIO”, ricordate bene questo nome perché è il nome che hanno dato al Fondo di previdenza complementare per tutti i lavoratori pubblici che finora non erano stati coinvolti “nell’affare” dei Fondi pensione.

Sarà un nome che nei prossimi tempi risuonerà nei luoghi di lavoro quando Cgil, Cisl e Uil, con il solito codazzo di autonomi, si impegneranno per convincere i lavoratori a rinunciare alla loro liquidazione per aderire al Fondo, magnificheranno i risultati che questo potrà dare ai lavoratori al momento della pensione e illustreranno tutti i “benefici” che si ottengono aderendovi.

Insomma partirà una campagna commerciale come non ne avevamo viste mai perché la resistenza e la diffidenza da vincere è molto forte.

I vertici e i delegati di questi sindacati si sperticheranno e profonderanno il massimo dell’impegno nell’elogio e nella bontà di questa forma di previdenza privata e dei profitti che se ne potranno trarre investendo le nostre liquidazioni sul mercato azionario (sic!).

Ma i lavoratori non dimenticano né possono dimenticare come questi sindacati hanno “accompagnato”, con la concertazione, tutte le riforme pensionistiche dal 1995 ad oggi e quelle che ancora dovranno venire.

Oggi non possono venirci a raccontare che la rendita pensionistica a causa di queste riforme è di molto inferiore a quella precedente. Dove erano questi signori quando la RdB con il sindacalismo conflittuale lanciava nei luoghi di lavoro l’allarme sulle pensioni e scendeva in piazza con presidi, cortei, occupazioni e scioperi della categoria e generali? La risposta è fin troppo semplice: erano seduti intorno ai tavoli di concertazione.

E oggi dove sono finiti mentre il Parlamento approva una dietro l’altra manovre che hanno come obiettivo le tasche dei lavoratori, con un accanimento particolare per quelli pubblici? Li troviamo all’Aran intorno al tavolo di concertazione per spartirsi i posti nel CdA del Fondo Sirio con l’obiettivo di riuscire a rosicchiare anche loro qualcosina dai lavoratori pubblici.

E’ intollerabile che questi “affaristi” possano essere da qualcuno ancora scambiati per “rappresentanti dei lavoratori”, non è possibile che ancora si possa dar credito a chi adesso vuole rapinarci la liquidazione.

E’ necessario far capire loro che i loro “prodotti” non ci interessano e che è ora che cambino mestiere. Strappiamogli in faccia le loro tessere sindacali, organizziamo dei comitati di “accoglienza” in tutti i luoghi di lavoro dove si presenteranno per vendere i loro prodotti.

I LAVORATORI PUBBLICI HANNO IN QUESTO MOMENTO BEN ALTRE PRIORITA’
DIFENDERE IL LORO SALARIO DALL’ATTACCO DEL GOVERNO E DEI BANCHIERI EUROPEI, DIFENDERE IL LORO POSTO DI LAVORO E I SERVIZI PUBBLICI EROGATI ALLA POPOLAZIONE, LOTTARE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE BLOCCATO DALLE NORME CRIMINALI APPROVATE NEGLI ULTIMI ANNI DAL PARLAMENTO

USB Unione Sindacale di Base - Pubblico Impiego

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