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Attacco finale al lavoro. Da respingere subito

(28 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Attacco finale al lavoro. Da respingere subito

foto: www.radiocittaperta.it

28-10-2011 --- E' il momento di reagire e scendere in piazza. Il governo promette all'Europa di mettere a posto i conti azzerando il potere contrattuale e le condizioni di vita del lavoro dipendente, mettendo sul lastrico almeno tre generazioni e proteggendo la ricchezza patrimoniale dei possidenti.

La parola "sciopero generale" corre un po' dappertutto. Declinata al solito un po' diversamente. Cgil, Cgil e Uil alzano la voce, ma appaiono "sintonici" con quanti chiedono di buttar giù Berlusconi... e basta.
La loro opposizione alla "lettera europea" si concentra infatti quasi soltanto sul fatto che le misure lì previste siano state pensate e decise "senza concertazione". Ma se ci fosse un governo più dialogante se ne potrebbe benissimo parlare. L'Usb chiama oggi ad una riunione unitaria tutto il sindacalismo conflittuale (quello di base ma anche la Fiom) per discutere di sciopero generale.

Una sponda politica per buttar giù di sella il Cavaliere sembra essersi aperta anche nel Pdl. Ma i congiurati della prossima ordalia già negano di essere loro nella parte di Bruto.Il Pd, dopo aver minimizzato il contenuto delle "riforme" berlusconiane facendo capire, insieme a Repubblica, che loro pensano di fare anche peggio, hanno preso a cavalcare le proteste sindacali e quelle spontanee dei lavoratori. Pronti a mollarli di nuovo non appena si dovessero aprire le porte di palazzo Chigi a un "governo di responsabiltà nazionale". Con o senza Scilipoti.

La solita schifezza. Che richiede una risposta alta, possente, coordinata e chiara negli obietivi: nessun peggioramento su contratti, salari, tutele e diritti è più possibile. Ma anche deve essere una risposta anche rapida.

Redazione Contropiano

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