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Fermiamo la rapina

(11 Febbraio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa

Il governo “tecnico” bipartisan, ancora una volta mette le mani nelle tasche deilavoratori, come sempre ci si accanisce contro le pensioni. Nonostante l’INPS sia inattivo (se si escludono le spese assistenziali, assurdamente a carico delle pensioni), malgrado ci siano tantissime pensioni d’oro che rapinano oltre 200 miliardi l’anno, ancora una volta sono colpiti i Lavoratori che dovranno raggiungere i 42 anni di contributi (le donne 41, aumentati di un mese nel 2012, due mesi nel 2013 e tre mesi nel 2014), con un furto di almeno 30.000 euro in media.

Il passaggio al sistema di calcolo contributivo per tutti è “un colpo” da migliaia di euro. Ed è un furto anche l’innalzamento dell’età per le pensioni di vecchiaia.

Nel 2011 sono andate in pensione 94.000 persone in meno rispetto al 2010. Quando mai troveranno un lavoro i giovani se si ritarda sempre più il pensionamento?

La reintroduzione dell’ICI (IMU) sulla prima casa colpirà tanti lavoratori/trici che con grandi sforzi hanno acquistato una casa che spesso non hanno ancora pagato.

Che dire poi dell’ulteriore aumento del 2% dell’IVA (dal 1 ottobre 2012, + un altro 0,5% dal 1/1/2014) che colpirà ulteriormente i settori popolari e non rilancerà i consumi.

Senza dimenticare l’aumento delle tariffe dei beni energetici (benzina, gas, elettricità).

E, come se non bastasse, l’aumento dello 0,33% dell’Irpef regionale (da 0,9% a 1,23%).

La vera “patrimoniale” è invece sparita, insieme all’aumento dell’IRPEF per i redditi alti: eppure sarebbe bastata una tassa dell’1% sui patrimoni di quel 10% di ricchi che posseggono il 55% della ricchezza nazionale, per avere 50 miliardi di euro, il doppio della Manovra!

Né pagheranno alcunché le banche, la finanza, i padroni e gli speculatori che hanno ingigantito la crisi e che continueranno ad arricchirsi. Gli evasori, quelli/e che derubano le casse pubbliche di circa 300 miliardi l’anno, non verranno manco sfiorati dalla “tracciabilità” oltre i 1.000 euro.

Il taglio dei costi della politica è svanito, vitalizi e cumuli di pensione compresi.

Mentre continua lo sperpero di denaro pubblico per le grandi opere inutili e dannose come la TAV, le spese militari per i nuovi bombardieri F35 e il rifinanziamento delle missioni all’estero. In ultimo si procede ad ulteriori Privatizzazioni dei Servizi.

Dopo la soddisfazione generalizzata per la caduta di Berlusconi, le illusioni, fomentate dai partiti e dai massmedia, sul “rigore con equità” di Monti, sono ben presto svanite.

Approvata la Manovra a tempo di record ora stanno mettendo mano al “mercato del lavoro”, con l’obiettivo di rendere più facili i licenziamenti.

Gli effetti nefasti della crisi scaricati sui lavoratori si possono solo contrastare attraverso una ripresa della partecipazione in prima persona e con una strategia di lotta forte e di lunga durata.

gennaio 2012

Confederazione Unitaria di Base

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