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Gutta cavat lapidem?

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(19 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Inaccettabili provocazioni del governo sull'articolo 18. susanna camusso non puo' limitarsi al dissenso.

(12 Marzo 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

Le anticipazioni di stampa sulle misure che il governo intende varare “in ogni caso” contro l'articolo 18 configurano una provocazione inaccettabile.

Abolire il diritto al reintegro per licenziamenti ingiusti motivati da “crisi economica” o da pretesti “disciplinari”, significa distruggere l'articolo 18: dando al padronato un potere illimitato di abuso e sopraffazione. E' un'indecenza. Che non può certo essere “scambiata” con qualche eventuale manciata di fumo sugli ammortizzatori.

Susanna Camusso non si illuda: non può sperare in una uscita indolore dal vicolo cieco in cui si è cacciata, limitandosi ad un platonico “dissenso”. Non può pensare di difendere nello stesso momento il mondo del lavoro, il governo che lo calpesta, il PD che sostiene il governo. La CGIL deve scegliere: abbandonando il tavolo del mercanteggiamento sui diritti dei lavoratori, promuovendo una mobilitazione straordinaria contro governo e padronato, rompendo apertamente col PD e con Napolitano.

Un dissenso senza mobilitazione sarebbe di fatto una resa mascherata. Una mobilitazione di sole parole e atti simbolici- fosse pure ripetuti- sarebbe una farsa. La piazza FIOM del 9 Marzo ha chiesto di fatto una svolta vera. E ha messo tutti di fronte alle proprie responsabilità.

Partito Comunista dei Lavoratori

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