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L'Onu contro gli sgomberi del Comune
Dario Fo firma l'appello di 21 luglio

(19 Marzo 2012)


Il 15 marzo scorso sono state rese pubbliche le osservazioni rivolte alle autorità italiane del Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale delle Nazioni Unite (Cerd). Il giudizio è chiaro ed esprime deplorazione per “gli sgomberi mirati delle comunità rom e sinte che hanno avuto luogo dal 2008 nel contesto del Decreto Emergenza Nomadi". Il 4 marzo è partita dal Valle Occupato la campagna "Il diritto all'alloggio non si sgombera" a cui hanno aderito numerosi esponenti del mondo intellettuale e artistico

sgombero paese sera

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IL SOSTEGNO DI ERRI DE LUCA
FIRMA ANCHE MONI OVADIA
LA CAMPAGNA Leggi il testo completo
LA SENTENZA Consiglio di Stato: "Sui rom nessuna emergenza"
IL REPORT Le "anime smarrite dei rom", storie di sgomberi e di violenza
L'AZIONE LEGALE 21 luglio chiede un risarcimento al Comune

L’eco degli sgomberi dei campi rom portati avanti dal Comune di Roma arriva fino a New York dove il 15 marzo scorso sono state rese pubbliche le osservazioni rivolte alle autorità italiane del Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale delle Nazioni Unite (Cerd). Il giudizio è chiaro ed esprime deplorazione per “gli sgomberi mirati delle comunità rom e sinte che hanno avuto luogo dal 2008 nel contesto del Decreto Emergenza Nomadi e rileva con preoccupazione la mancanza di adozione di misure correttive, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato abbia annullato nel novembre 2011 il Decreto Emergenza Nomadi”. Lo stesso Comitato invita l'Italia “ad adottare le misure necessarie per evitare gli sgomberi forzati e a fornire a queste comunità un alloggio alternativo adeguato”.

IL RAPPORTO - A renderlo noto è l’associazione 21 luglio che a gennaio scorso insieme al Centro Europeo per i Diritti dei Rom, ha presentato allo stesso Cerd un rapporto congiunto nel quale veniva segnalato come le autorità italiane nazionali e locali abbiano “sistematicamente violato il diritto all'alloggio nelle procedure di sgombero che hanno coinvolto le famiglie rom”.

"SGOMBERI FORZATI SENZA ALTERNATIVA" - “Ogni anno – spiega la 21 luglio - nella città di Roma centinaia di bambini rom sono sgomberati con le loro famiglie dagli insediamenti informali della Capitale senza che sia loro offerta una soluzione alternativa adeguata, dimenticando che, secondo le norme e le convenzioni internazionali, gli sgomberi forzati rappresentano una violazione del diritto a un alloggio adeguato”. Stando ai dati dell’associazione, negli ultimi due anni sono stati 427 gli “sgomberi forzati senza alternativa” realizzati dal Comune “e il più delle volte – aggiunge 21 luglio - ogni singola procedura di garanzia del diritto individuale è stata ignorata”. Per non parlare dei costi economici di tali operazioni, "circa 6,5 milioni di euro", spiega Carlo Stasolla. E che, tra l'altro, sembra non abbiano ottenuto alcun risultato concreto. "A distanza di quasi quattro anni dall’insediamento del primo cittadino alla guida della Capitale - dichiarano il vicepresidente della Commissione Politiche Sociali Daniele Ozzimo e Emanuela Droghei, responsabile Welfare Pd di Roma - si registra un aumento esponenziale dei microcampi abusivi (68 nel 2008, più di 250 nel 2011) dovuto alla politica di dispersione".

I FIRMATARI - Per questi motivi il 4 marzo l’associazione 21 luglio ha lanciato un appello nazionale, “Il diritto all’alloggio non si sgombera” che, a due settimane di distanza, conta circa 1200 firme, tra cui 60 associazioni e numerosi esponenti del mondo intellettuale e artistico. Ed è proprio di oggi l’adesione del premio Nobel Dario Fo che si aggiunge a quella di Franca Rame, Ascanio Celestini, Erri de Luca, Moni Ovadia, Margherita Hack, Susanna Tamaro, Assalti Frontali, Alex Zanotelli e dei tre maggiori esperti di tematiche relative ai rom: Piero Colacicchi, Leonardo Piasere e Nando Sigona. La campagna chiede “la sospensione immediata di ogni sgombero, che interessa le comunità rom e sinte all'interno del Comune di Roma, che non sia accompagnato da un serio e concreto sforzo di accoglienza alternativa per i gruppi familiari”.

(Foto di A. Quadri)

Lara Facondi - Nuovo Paese Sera

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