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Assemblea del Comitato per il ritiro dei militari italiani dall’Iraq il 26 giugno

(18 Giugno 2004)

Assemblea nazionale del Comitato per il ritiro dei militari italiani dall’Iraq
Roma, 26 giugno, ore 10.00, Via Giolitti 231 (staz.Termini)



Il 4 giugno scorso centinaia di migliaia di persone hanno manifestato a Roma per contestare la visita in Italia del presidente degli Stati Uniti, chiedendo a gran voce il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq, il taglio delle spese militari e lo smantellamento delle basi militari statunitensi presenti nel nostro territorio. Un risultato straordinario, nettamente superiore alle aspettative.

Ma la recente risoluzione dell’ONU e la strumentalizzazione a fini elettorali della liberazione degli ostaggi italiani rischiano di far calare una cappa di silenzio su una presenza militare straniera in Iraq che, nonostante le contorsioni del governo Berlusconi e di quello degli USA, rimane una occupazione militare di natura coloniale. Il fatto che a capo del nuovo governo di Baghdad sia stato messo un (ex?) agente della CIA responsabile in passato di una campagna di attentati terroristici, la dice lunga sulla pretesa consegna della sovranità al popolo iracheno.

Non solo a Baghdad continueranno a governare gli Stati Uniti, che tra l’altro hanno annunciato che aumenteranno il numero dei propri soldati che occupano il paese portandoli a 145.000.

Il "Comitato Nazionale per il Ritiro dei Militari Italiani dall’Iraq" fa appello ad estendere la mobilitazione contro la guerra e ad utilizzare la petizione popolare come strumento di pressione e di battaglia politica nei confronti delle scelte guerrafondaie del governo Berlusconi.

La guerra contro il popolo iracheno non solo non è finita, ma il prossimo futuro vedrà sicuramente una recrudescenza degli scontri armati. Non ci potrà mai essere pace in Iraq senza la costituzione di un governo realmente indipendente e rappresentativo della popolazione del paese. Il solo modo per garantire al popolo iracheno l’esercizio del diritto all’autodeterminazione è ritirare immediatamente le truppe straniere.

Lo spostamento del comando militare statunitense in Europa da Londra a Napoli, l’ampliamento delle basi militari USA in tutto il Mediterraneo e particolarmente nel sud Italia, dimostrano che Washington punta a ri-orientare verso i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente il suo apparato militare offensivo, minacciando di coinvolgere il nostro paese in nuove aggressioni militari.

Il tutto nel quadro di quel progetto di "Grande Medio Oriente" che Bush persegue come strumento di dominio di tutto il Bacino del mediterraneo e di accerchiamento dell’Europa, potendo già contare su uno Stato di Israele che mira a realizzare in Palestina una vera e propria soluzione finale, attraverso i raid, il Muro della Vergogna e la pulizia etnica.

La mobilitazione contro le basi militari straniere e il sostegno pieno al popolo palestinese affinché possa costituire un proprio stato indipendente acquistano un’importanza fondamentale all’interno della lotta contro la guerra.

Di fronte alle ambiguità e ai voltafaccia di una parte del Centrosinistra occorre rafforzare e rilanciare la raccolta delle firme sulla petizione popolare che chiede il ritiro delle truppe dall’Iraq e la destinazione a fini sociali delle spese militari.

Il Comitato Nazionale invita tutte le forze politiche, sociali, sindacali e i singoli cittadini a partecipare ad una Assemblea Nazionale da tenersi a Roma la mattina del 26 giugno, alle ore 10, nella sede di Via Giolitti 231, nei pressi della Stazione Termini.

In occasione dell’Assemblea invitiamo tutti coloro che hanno finora raccolto le firme in tutto il paese a portarle a Roma oppure a farle pervenire al Comitato Nazionale entro quella data (all’indirizzo Via di Casalbruciato 31-A, 00159, Roma).

Durante l’iniziativa occorrerà approntare un calendario di iniziative per estendere la campagna nei prossimi mesi, estendendo l’arco delle forze promotrici.

Comitato Nazionale per il ritiro dei Militari italiani dall’Iraq

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